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S. Alfonso Maria de Liguori Massime eterne IntraText CT - Lettura del testo |
Meditazione1 per lo giovedì - DEL2 GIUDIZIO FINALE
Considera, come appena l'anima uscirà dal corpo, che sarà condotta innanzi al tribunale di Dio, per essere giudicata. Il giudice è un Dio onnipotente, da te maltrattato, adirato al sommo. Gli accusatori sono i demonii nemici: i processi i tuoi peccati: la sentenza è inappellabile: la pena un inferno. Non vi sono più compagni, non parenti, non amici;3 fra te e Dio te l'hai da vedere. Allora scorgerai la bruttezza
de' tuoi peccati, né potrai scusarli come ora fai. Sarai esaminato sopra i peccati di pensieri, di parole, di compiacenze, d'opere, d'omissione e di scandalo. Tutto si ha a pesare4 in quella gran bilancia della divina giustizia, ed in una cosa, in cui5 ti troverai mancante, sarai perduto.
Gesù mio e giudice mio,6 perdonami, prima che m'hai7 da giudicare.
Considera, come la divina giustizia dovrà giudicare tutte le genti nella valle di Giosafatte, quando (finito il mondo) risusciteranno i corpi per ricevere insieme coll'anima il premio o la pena, secondo le opere loro. Rifletti, come se ti danni, ripiglierai8 questo tuo medesimo corpo, che servirà per eterna prigione dell'anima sventurata. A quell'amaro incontro l'anima maledirà il corpo, e 'l corpo maledirà l'anima; sicché l'anima ed il corpo, che ora si accordano in cercar piaceri proibiti,9 si uniranno a forza dopo morte per essere carnefici di se stessi.10 All'incontro se ti salvi, questo tuo corpo risorgerà tutto bello, impassibile e risplendente:11 e così in anima e corpo sarai fatto degno della vita beata. E così finirà la scena di questo mondo. Saran finite allora tutte le grandezze, i piaceri, le pompe di questa terra; tutto è finito. Vi restano solo due eternità, una di gloria e l'altra di pena; l'una beata e l'altra infelice: l'una di gaudii e l'altra di tormenti. Nel paradiso i giusti, nell'inferno i peccatori. Povero allora chi avrà amato il mondo, e per li miseri gusti di questa terra avrà perduto tutto, l'anima, il corpo, il paradiso e Dio.
Considera l'eterna sentenza. Cristo giudice si volterà contra i reprobi e loro12 dirà: L'avete finita, ingrati, l'avete finita? È già venuta l'ora mia, ora di verità e di giustizia, ora di sdegno13 e di vendetta. Su, scellerati, avete amata la maledizione, venga sopra di voi: siate maledetti nel tempo, maledetti nell'eternità. Partitevi dalla mia faccia, andate privi d'ogni bene e carichi14 di tutte le pene al fuoco eterno. «Discedite a me, maledicti, in ignem aeternum» (Matth. 25.41). Dopo15 Gesù si volterà agli eletti, e dirà: Venite voi figli miei benedetti, venite a possedere il regno de' cieli a voi apparecchiato. Venite, non più per portare dietro di me la croce, ma insieme con me la corona. Venite ad essere eredi delle mie ricchezze, compagni della mia gloria; venite a cantare in eterno le mie misericordie: venite dall'esilio alla patria, dalle miserie
alla gioia,16 venite dalle lagrime al riso, venite dalle pene all'eterno riposo: «Venite, benedicti Patris mei, possidete paratum vobis regnum».17 Gesù mio, spero anch'io d'esser uno di questi benedetti. Io v'amo sopra ogni cosa; beneditemi da quest'ora.
E beneditemi voi, Madre mia Maria.