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S. Alfonso Maria de Liguori Novena del Cuore di Gesù IntraText CT - Lettura del testo |
Introduzione di Ch. Keusch C.SsR.
S. Alfonso tratta del Sacro Cuore di Gesù ex professo:
- nella Novena del Cuore di Gesù, apparsa nel 1758,
- nell'Apparecchio alla morte, XXXV considerazione (punto III),
- nelle Visite al SS. Sacramento, apparse nel 1747, specialmente nella Introduzione e nella XXV Visita, che si potrebbe intitolare la magna carta della devozione del Santo al Cuore eucaristico.
Tutte le altre sue opere, particolarmente quelle che essi occupano di nostro Signore, del mistero della Natività, dell'altare, della passione, sono attraversate dallo splendore di questa devozione, soprattutto nella parte degli affetti e delle preghiere,.
Ci si potrà rendere facilmente conto di ciò percorrendo l'opera Amore delle anime ed altre ancora...
Alfonso compose la bella Novena del Cuore di Gesù nel 1758; in essa egli esprimeva le preoccupazioni della sua anima che undici anni avanti, nella sua immortale operetta intitolata Visite al Santissimo Sacramento, aveva lasciato trasparire. Ecco la preghiera preparatoria: "Signor mio Gesù Cristo... io saluto oggi il vostro amantissimo Cuore, ed intendo salutarlo per tre fini. Primo in ringraziamento di questo gran dono. Secondo per compensarvi tutte le ingiurie che avete ricevute da tutti i vostri nemici in questo Sacramento. Terzo intendo con questa visita adorarvi in tutti i luoghi della terra, dove voi sacramentato ve ne state meno riverito e più abbandonato...
Alfonso diviene così adoratore, vittima e sacrificatore e attraverso l'intermediario del Sacro Cuore, egli si unisce al ruolo di mediatore che Gesù svolge di fronte al Padre.
Alfonso non esitò ad unirsi alle richieste del mondo cristiano per ottenere alla Chiesa e alla sua diocesi la solenne approvazione della festa del Sacro Cuore. Si sa che la sua influenza e il peso del suo nome fecero autorità e che, otto anni dopo che compose la Novena del Sacro Cuore, questo culto, essenzialmente riparatore, fu autorizzato nella Chiesa (1765).
Negli anni verdi era stato il suo direttore spirituale, Mons. Falcoia, ad accendere in lui l'amore verso il Sacro Cuore; era intervenuto presso di lui, scongiurandolo, anche a costo del suo sangue e della sua vita, di santificare se stesso e di lavorare alla salvezza delle anime per la gloria della Maestà divina e per consolare il Sacro Cuore di Gesù. Più volte il Falcoia, terminando le sue lettere, così si congedava da lui: "finisco con abbracciarvi teneramente nel Cuore di Giesù, ove resto..."
Nella introduzione alla Novena del Sacro Cuore il santo Dottore riassume chiaramente lo stato della controversia suscitato dalla richiesta dell'allora venerabile Margherita Maria Alacoque: "il nostro Salvatore rivelò a questa sua serva di volere che ultimamente a' nostri tempi s'istituisse e propagasse nella Chiesa la divozione e festa del suo SS. Cuore, acciocché l'anime divote coi loro ossequi ed affetti riparassero le ingiurie che il suo Cuore riceve spesso dagli ingrati allorché sta esposto nel Sagramento su gli altari".
E lo fa con un linguaggio netto, preciso, quasi scientifico. Cita l'opera del P. Galifet (Eccellenza della divozione del Cuor di Gesù) e le difficoltà sollevate dal suo avversario in Italia, il sapiente Muratori, nella sua Filosofia morale.
Poiché la questione, in Italia e altrove, aveva acceso di molto gli animi, non è lecito supporre che nella visita ad limina (1762), il Santo abbia distribuito negli ambienti romani, dove godeva grande stima scientifica, questa Novena insieme agli altri scritti di cui fanno cenno i suoi biografi? Si conosce il giudizio che il sapiente cardinale Lambertini, futuro papa Benedetto XIV, promotore della Fede nella causa del Sacro Cuore, formulò della saggezza di Alfonso: lo considerava come il più grande teologo del Regno. Così, grazie alla sua autorità e alle argomentazioni vittoriose che il Santo faceva valere, la sua entrata in lizza nel dibattito avrà sicuramente e fortemente influenzato gli ambienti romani e italiani.
D'altra parte, S. Alfonso è il solo Dottore della Chiesa al quale sia stato concesso di intervenire in maniera formale su questa questione, esponendo la devozione al Sacro Cuore secondo il pensiero di S. Margherita Alacoque e chiedendo l'introduzione della sua festa nella Chiesa.
Nondimeno, la spiritualità del Santo, presa nel suo insieme, gravita più intorno alla incarnazione del Verbo che intorno al Sacro Cuore: in questo modo le devozioni del santo Dottore restavano sufficientemente universali e accessibili al popolo.
Cf. Ch. Keusch
Saint Alphonse de Liguori et le Sacré Coeur
Paris 1932