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S. Alfonso Maria de Liguori
Riflessioni Devote sopra diversi punti...

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§. 26. Gesù è il buon pastore.

 

Così disse egli stesso: Ego sum pastor bonus1. L'officio d'un buon pastore non è altro che di guidare le sue pecorelle ai buoni pascoli e custodirle dai lupi; ma qual pastore mai, o dolce mio Redentore, ha avuta la bontà come voi di dare il sangue e la vita per salvare le vostre pecorelle quali siamo noi, per liberarci dai castighi meritati?

 

Peccata nostra ipse pertulit in corpore suo super lignum, ut peccatis mortui iustitiae vivamus; cuius livore sanati estis2. Per sanarci dunque dai nostri mali questo buon Pastore si è caricato di tutti i nostri debiti e gli ha pagati col suo corpo, morendo di dolore sulla croce.

 

Quest'eccesso di amore verso di noi sue pecorelle faceva ardere di desiderio s. Ignazio martire di dar la vita per Gesù Cristo, dicendo: Amor meus crucifixus est, come scrisse nella sua lettera: volendo dire: come! il mio Dio ha voluto morire crocifisso per me, ed io posso vivere senza desiderare di morire per esso? ed in verità che gran cosa hanno fatta i martiri in dare la vita per Gesù Cristo ch'è morto per loro amore? ah! che la morte di Gesù Cristo sofferta per essi rendea loro dolci tutti i tormenti, i flagelli, gli eculei, le unghie di ferro, le corazze infocate e le morti più tormentose.

 

Ma non fu contento l'amore di questo buon pastore di sacrificar la vita per le sue pecorelle: volle dopo la sua morte lasciar loro il suo medesimo corpo sagrificato già prima sulla croce, acciocché fosse cibo e pascolo delle loro anime. L'ardente amore che ci portava, dice s. Gio. Grisostomo, l'indusse ad unirsi e farsi una cosa sola con noi: Semetipsum nobis immiscuit, ut unum quid simus... ardenter enim amantium hoc est.

 

Questo buon pastore poi quando vede una sua pecorella perduta, che non fa, quanti mezzi non adopera per ricuperarla! e non lascia di cercarla finché non la ritrovi: Et si perdiderit unam ex illis... vadit ad illam quae perierat, donec inveniat eam3. E dopo averla trovata lieto se la pose sulle


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spalle per non perderla più: Et cum invenerit eam imponit in humeros suos gaudens1. E chiamando gli amici e vicini (cioè gli angeli e i santi), gl'invita a rallegrarsi seco per avere ricuperata la pecorella perduta: Et veniens domum convocat amicos et vicinos, dicens illis: Congratulamini mihi quia inveni ovem meam quae perierat2.

 

E chi non amerà con tutto l'affetto questo buon Signore che si fa vedere così amoroso anche verso i peccatori che gli han voltate le spalle e volontariamente han voluto perdersi?

 

Ah mio amabile Salvatore! ecco a' piedi vostri una pecorella perduta: io vi ho lasciato, ma voi non mi avete abbandonato, non avete lasciato mezzo di ricuperarmi. Che sarebbe di me se voi non aveste pensato a cercarmi? povero me, quanto tempo son vivuto lontano da voi! ora per vostra misericordia spero di stare in grazia vostra, e dove prima io fuggiva da voi, ora non desidero altro che amarvi e vivere e morire abbracciato ai vostri piedi. Ma finché vivo sto in pericolo di lasciarvi: deh! legatemi coi lacci del vostro s. amore e non lasciate di cercarmi finché vivo in questa terra. Erravi sicut ovis quae periit, quaere servum tuum3. O avvocata de' peccatori, ottenetemi la s. perseveranza.

 




1 Io. 10. 11.



2 1. Petr. 2. 24.



3 Luc. 15. 4.



1 Luc. 15. 5.



2 Ibid. 6.



3 Ps. 118. 176.






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