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A MARIA
Signora mia, S. Bernardo vi
chiama Raptrix cordium.4 Dice
che voi andate rubando i cuori colla vostra bellezza e bontà; rubatemi, vi prego,
anche questo cuor mio, la mia volontà: io tutta a voi la dono; offeritela a Dio
unita colla vostra. - Giac. Mater
amabilis, ora pro me.
Ediz. di Napoli 1758:
Orazione di S. Bernardo
Alziamo i nostri occhi a
Voi, o regina del mondo. Noi dobbiamo comparire innanzi al nostro Giudice dopo
tanti peccati, chi lo placherà? Non v'è chi possa farlo meglio di Voi, o santa
Signora, che tanto l'amaste e ne siete stata così teneramente amata. Aprite
dunque, o Madre di misericordia, l'orecchio del vostro cuore ai sospiri ed alle
nostre preghiere. Noi fuggiamo sotto la vostra protezione; placate lo sdegno
del vostro Figlio, e rimetteteci nella sua grazia. Voi non abborrite il
peccatore, per quanto puzzolento ei sia. Voi non lo disprezzate, se a Voi sospira
e domanda pentito la vostra intercessione. Voi colla vostra pietosa mano lo
liberate dalla disperazione; Voi l'animate a sperare, e lo confortate, e non
l'abbandonate, finché non l'abbiate riconciliato con suo giudice.5
Giac. Mater amabilis, ora pro me.
4 «O Domina,
quae rapis corda hominum dulcore, nonne cor meum, Domina, rapuisti? ...O
raptrix cordium, quando mihi restitues cor meum?» Meditatio in «Salve Regina» n. 2. ML 184-1077: inter Opera S. Bernardi. Questa Meditatio non sembra che possa
attribuirsi a S. Bernardo, ma neppure
a S. Bonaventura (o piuttosto all'
autore dello Stimulus amoris, parte
3, cap. 19), e molto meno a S. Anselmo di
Lucca. Dicasi d' ignoto autore. Vedi il nostro vol. VI, Appendice, 3, A, pag. 351-353.
5 «Oculos...
ad te, Regina mundi, attollimus... Ecce coram tremendo Iudice peccatores
assistimus, cuius manus... gladium irae suae vibrat super nos. Et quis avertet
eam? Homo, Domina, tam idoneus... ut tu Dei amantissima, [ETML-P:A]per quam
primum in terris suscepimus misericordiam de manu Domini Dei nostri. Aperi
itaque tu, Mater misericordiae, benignissimi cordis tui ianuam suspiriosis
precatibus filiorum Adam... Ad tuae protectionis umbraculum confugimus... Te...
obsecramus, ut Filii... iram... erga nos mitiges, eiusque gratiam... nobis tua
conciliet... Tu peccatorem, quantumlibet fetidum, non horres, non despicis, si
ad te suspiraverit, tuumque interventum poenitenti corde flagitaveritò tu illum
a disperationis barathro pia manu retrahis, spei medicamen aspiras; foves, nec
deseris, quousque horrendo Iudici miserum reconcilies». EKBERTUS, Abbas
Schonauglensis,
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