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A MARIA
Conforme que' poveri
infermi che per le loro miserie sono abbominati da tutti e trovano solo
ricovero ne' pubblici spedali;4 così i peccatori più miserabili, benché
da tutti discacciati, non sono però discacciati dalla misericordia di Maria che
Dio a questo fine ha posta nel mondo per esser il ricetto, lo spedale pubblico
de' peccatori, siccome dice S. Basilio: Aperuit
Deus peccatoribus publicum valetudinarium.5 Onde S. Efrem la nomina
ancora Diversorium peccatorum:6
il ricettacolo de' peccatori. Dunque, Regina mia, se io ricorro a voi, voi non
mi potete discacciare per li peccati miei; anzi quanto più misero io sono,
tanto più ho ragione di essere accolto nella vostra protezione, giacché Dio per
rifugio de' più miseri v'ha
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creata. Sicché a voi ricorro, o Maria;
sotto del vostro manto io mi metto. Voi siete il rifugio de' peccatori; voi dunque
siate la speranza della salute mia.7 Se voi mi cacciate dove
ricorrerò?- Giac. Maria, rifugio mio,
salvatemi.
Ediz. di Napoli 1758:
Orazione di S. Attanagio
O nostra principessa, a Voi
Dio concede ogni sorte di grazie. Siete detta piena di grazia, perché ne siete
stata colmata dallo Spirito Santo, ch'è disceso sopra di Voi. I ricchi perciò
del popolo, che sono arrichiti coi vostri doni, vi pregano e vi invocano.
Ascoltate, o santissima Vergine, le nostre preghiere e ricordatevi di noi.
Dispensateci i doni di vostre ricchezze, e dell'abbondanza delle grazie, onde
siete ripiena. L'Arcangelo vi saluta, e vi chiama piena di grazia; tutte le
nazioni vi chiamano beata, tutte le gerarchie del cielo vi benedicono. E noi
che siamo della gerarchia terrestre, ancora vi diciamo: Dio vi salvi, o piena
di grazia, il Signore è con Voi; pregate per noi, o Madre di Dio, nostra
Signora, e nostra Regina.8
Giac. O Maria, guardateci, e tirateci tutti a
Dio.
4 Prima del
1755, qui ed immediatamente sotto: ospedali,
ospedale.
5 BASILIO DI
SELEUCIA (Oratio 25, MG 85-387)
mostra come Nostro Signore, a differenza di Mosé coi castighi inflitti agli
Egiziani, indusse i suoi discepoli alla fede per mezzo dei suoi miracoli a
favore dell' umanità, «commune valetudinarium aperiens». Giustamente AURIEMMA (Affetti scambievoli, parte 1, cap. 1,
pag. 13, parlando per altro dell' aiuto dato da Maria a varie città in tempo di
contagio: «Possiamo dir della Madre quel che del Figlio disse San (non è santo)
Basilio di Seleucia: Humanitatis suae fontes patefaciens, commune
valetudinarium aperit miraculorum vi.» S. BASILIO MAGNO due volte (Hom. in Ps. 1, n. 1, MG 29-210; Epistolarum classis 1, Epistola 2, n. 3,
MG 32-227) adopera una espressione identica, nel testo greco, a quella di
Basilio di Seleucia, e che correttamente si traduce «comune valetudinarium,
pubblico ospedale»; ma l' applica alla Sacra Scrittura, ove ogni anima trova il
rimedio ai suoi mali. - Sicché il pensiero così vero e bello espresso qui da S.
Alfonso viene ad esser più suo che di altri, quantunque da altri abbia preso l'
occasione di esprimerlo.
6 «Ave,
peccatorum refugium atque diversorium.» S. EPHRAEM, Syrus, sermo de Sanctissimae Dei Genitricis Virginis laudibus. Opera, VI; Opera graece et latine, et latine
tantum, III, pag. 576, col. 2, Romae, 1746.
7 Venezia,
1758: siate il rifugio, la speranza della
salute mia.
8 «Dicamus...
iterum atque iterum, semper et in perpetuum...: «Astitit Regina a dextris tuis
in vestitu deaurato, circumamicta, varietate circumdata.» Et iam audi, filia
David et Abraham, et inclina, aurem tuam ad supplicationem nostram... Decet te,
utpote Dei Matrem, Reginam, Dominam et heram... nostrum recordari, adstantem
illi qui terribilis nobis, tibi iucundus est, omnesque tibi largitur gratias
unde gratia plena nuncupata es, quasi omni laetitia plena, propter adventum
Spiritus Sancti in te. Quamobrem vultum tuum deprecamur omnes divites plebis,
talibus ditati bonis ac spiritualibus contemplationibus: ad te clamamus:
Recordare nostri, sanctissima Virgo... et tribue nobis (pro exiguis his
sermonibus) magna dona ex divitiis gratiarum tuarum, o gratia plena... Ecce
iam... quasi primitias encomii tibi Archangelius contexuit clamando: «Ave,
gratia plena...» Beatam te dicunt omnes generationes. Ac primum omnes caelestes
angelorum hierachiae... hierarchicas manus attollentes, te benedicunt... Ab iis
edocti, nos qui terrenae sumussss hierarchiae... te exaltamus, magna et alta
voce canentes: «Ave, gratia plena, Dominus tecum.» Intercede pro nobis, Domina
et hera, Regina et Mater Dei.» Sermo in
Annuntiationem SS. D. N. Deiparae. Inter Opera S. Athanasii, MG 28-938, 939. - Certamente, questo Sermone non è di S. Atanasio, giacché vi
si parla di eresie che non esistevano a suo tempo. Pur non è dispregevole: Baronio, che fu dei primi a negargli la
paternità di .S. Atanasio, volentieri lo attribuirebbe a S. Cirillo, o ad Anastasio,
dotto e santo patriarca di Antiochia: cf. Epistola
apologetica, n. 8, MG 28-917.
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