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S. Alfonso Maria de Liguori
Apparecchio alla Morte

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PUNTO III

Intendiamo che i veri savi sono coloro, che sanno acquistarsi la divina grazia e 'l paradiso. Preghiamo dunque sempre il Signore che ci doni la scienza de' santi, ch'Egli dà a chi gliela cerca.1 «Dedit illis scientiam sanctorum» (Sap. 6. 10).2 Oh che bella scienza è il sapere amare Dio e 'l salvarsi l'anima, che consiste nel sapere prender la via della salute eterna ed i mezzi per conseguirla. Il trattato di salvarsi l'anima è il trattato fra tutti il più necessario. Se sapremo tutto, e non sapremo salvarci, niente ci servirà, e saremo per sempre infelici; ma all'incontro saremo sempre beati, se sapremo amare Dio, ancorché fossimo ignoranti di tutte l'altre cose. «Beatus qui te novit, etsi alia nescit», dicea S. Agostino.3 Un giorno Fra Egidio4 disse a S. Bonaventura: Beato Voi, P. Bonaventura, che sapete tante cose, ed io povero ignorante non so niente; voi potete farvi più santo di me. Senti, gli rispose allora il santo, se una vecchiarella5 ignorante sa amar Dio più di me, ella sarà più santa di me. Dal che Fra Egidio si pose poi a gridare: O vecchiarella, vecchiarella, senti, senti; se tu ami Dio, puoi farti più santa del P. Bonaventura.

«Surgunt indocti, et rapiunt coelum», dicea S. Agostino.6 Quanti


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rozzi che non san leggere, ma sanno amare Dio, si salvano; e quanti dotti del mondo si dannano! ma quelli, non questi sono i veri savi. Oh che gran savi sono stati un S. Pasquale, un S. Felice Cappuccino, un S. Giovanni di Dio, benché ignoranti delle scienze umane! Che gran savi sono stati tanti, che lasciando il mondo sono andati a chiudersi ne' chiostri e a vivere ne' deserti, come un S. Benedetto, un S. Francesco d'Assisi, un S. Luigi di Tolosa, che rinunciò al regno. Che gran savi tanti martiri, tante verginelle, che rinunciarono alle nozze de' grandi per andare a morire per Gesu-Cristo! E questa verità la conoscono anche i mondani, e non lasciano di dire di taluno che si è dato a Dio: Beato lui che l'intende, e si salva l'anima. In somma quei che lasciano i beni del mondo per darsi a Dio, si chiamano uomini disingannati. Dunque quei che lasciano Dio per li beni del mondo, come debbono chiamarsi? Uomini ingannati.

Fratello mio, di qual compagnia di costoro volete esser voi? Per bene eleggere vi consiglia S. Gio. Grisostomo7 a visitare i cimiteri. «Proficiscamur ad sepulchra». Belle scuole sono le sepolture per conoscere la vanità de' beni di questo mondo e per apprendere la scienza de' santi. Dimmi (dice il Grisostomo), sai discernere ivi chi sia stato principe, chi nobile e chi letterato? Io per me, dice il santo: «Nihil video, nisi putredinem, ossa et vermes. Omnia fabula, somnium,8 umbra». Tutte le cose di questo mondo tra breve finiranno e svaniranno come una commedia, un sogno,9 un'ombra. Ma, cristiano mio, se vuoi diventar savio, non basta conoscere l'importanza del tuo fine, bisogna prendere i mezzi per conseguirlo. Tutti vorrebbero salvarsi e farsi santi; ma perché poi non pigliano i mezzi, non si fanno santi e si dannano. Bisogna fuggir le occasioni, frequentare i sagramenti, fare orazione, e prima di tutto bisogna stabilire nel nostro cuore le massime del Vangelo: «Quid prodest homini, si mundum universum lucretur? Qui amat animam suam, perdet eam» (Io. 12. 25).10


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Il che viene a dire, bisogna perdere anche la vita per salvare l'anima. «Qui vult venire post me, abneget semetipsum» (Matth. 16. 24).11 Per seguire Gesu-Cristo, bisogna negare all'amor proprio le soddisfazioni che cerca: «Vita in voluntate eius» (Ps. 39. 6). La nostra salute sta nel fare la divina volontà; queste ed altre simili massime.

Affetti e preghiere

O Padre delle misericordie, guardate le mie miserie, ed abbiate pietà di me; datemi luce e fatemi conoscere la mia passata pazzia, acciocché la pianga, e conoscere la vostra bontà infinita, acciocché l'ami. Gesù mio, «ne tradas bestiis animas confitentes tibi».12 Voi avete sparso il sangue per salvarmi, non permettete ch'io abbia da esser più schiavo de' demoni, come sono stato per lo passato. Mi pento, o sommo bene, di avervi lasciato. Maledico tutti quei momenti, in cui colla mia volontà diedi il consenso al peccato; e mi abbraccio colla vostra santa volontà, che altro non desidera che 'l mio bene. Eterno Padre, per li meriti di Gesu-Cristo datemi la forza di eseguire tutto quello che a voi piace.13 Fatemi prima morire, che più contraddire a i vostri voleri. Aiutatemi colla vostra grazia a mettere in Voi solo tutto il mio amore, e a distaccarmi da tutti gli affetti, che non tendono a Voi. V'amo, o Dio dell'anima mia, v'amo sopra ogni cosa, e da Voi spero ogni mio bene, il perdono, la perseveranza nell'amor vostro e 'l paradiso per amarvi in eterno.

O Maria, cercate14 Voi per me queste grazie. Il vostro Figlio niente vi nega. Speranza mia, in Voi confido.




1 [11.] cerca) chiede VR BR1 BR2.



2 [12.] Sap., 10, 10.



3 [19.] S. AUGUST., Confessionum l. V, c. 4, n. 7; PL 32, 708: «Infelix enim homo, qui scit illa omnia, te autem nescit. Beatus autem qui te scit, etiamsi illa nesciat. Qui vero et te et illa novit, non propter illa beatior, sed propter te solum beatus est». Cfr. CSEL 33, 93.



4 [19.] MARCO DA LISBONA, Croniche del P. S. Francesco, p. I, l. VII, c. 14, Venezia 1582, 131.



5 [22, 24.] vecchiarella) vecchierella BR2.



6 [26.] S. AUGUST., Confessionum l. VIII, c. 8, n. 19; PL 32, 757: «Tum in illa grandi rixa interioris domus meae… invado Alipium, et exclamo: Quod patimur? quid est hoc? quid audisti? Surgunt indocti et caelum rapiunt, et nos cum doctrinis nostris sine corde, ecce ubi volutamur in carne et sanguine». Cfr. CSEL 33, 185-186.



7 [16.] CHRYSOST., In Matthaeum, hom. 76, n. 5; PG 58, 700-701: «Quid huic mundo laboras?… Proficiscamur ad sepulcra, ostende mihi patrem, ostende uxorem. Ubi est qui aureis vestibus induebatur? qui in curru sedebat? qui exercitius habebat, qui balteum, qui praecones?... Nihil aliud video quam ossa, vermes, araneas: omnia illa terra sunt, omnia fabula, omnia somnium, umbra vera, narratio et pictura; imo nec pictura».



8 [21.] somnium) somnum VR.



9 [23.] sogno) sonno VR NS7.



10 [30.] La citazione proviene da due Evangeli, cioè da Matth., 16, 26: «Quid enim prodest homini, si mundum universum lucretur?» e da Ioan., 12, 25: «Qui amat animam suam, perdet eam».



11 [2.] Matth., 16, 24: «Si quis vult post me venire, abneget semetipsum, et tollat crucem suam, et sequatur me».



12 [10.] Ps., 73, 19.



13 [17.] voi piace) non piace ND1 ND3.



14 [23.] cercate) chiedete VR BR1 BR2.






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