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S. Alfonso Maria de Liguori
Apparecchio e ringraziamento…messa

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CONSIDERAZIONI ED AFFETTI - Per l'apparecchio alla messa.

 

CONSID. I. PER LA DOMENICA

De stercore erigens pauperem, ut collocet eum cum principibus populi sui. (Psal. 112. 7.)

 

Considerate, sacerdote mio, che Dio non potea farvi più grande nel mondo di quel che vi ha fatto. Ed a qual maggiore altezza potea Dio sollevarvi, che a rendervi suo ministro in terra degli affari di sua maggior gloria? Egli vi ha ammesso a salir sull'altare per sacrificargli il suo medesimo Figlio. Quante scelte ha dovuto fare Dio per farvi sacerdote! Egli, fra le innumerabili creature possibili, ha scelto voi e vi ha posto nel mondo. Indi fra tanti milioni d'infedeli e di eretici vi ha posto nella vera chiesa; e vi ha fatto cristiano e cattolico. Inoltre poi fra tanti milioni di fedeli vi ha fatto sacerdote.

 

Ah! che se Dio tenesse onorato col sacerdozio un solo uomo nel mondo che avesse la potestà di far discendere in terra il Verbo incarnato e di liberare l'anime dall'inferno con assolverle da' peccati, quale stima non si farebbe da tutti di un tal sacerdote? e quali ringraziamenti non farebbe questo sacerdote a Dio? che non farebbe egli per suo amore, in vedersi scelto fra tutti gli uomini a quest'onor così grande? Ma qui pensate voi,


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sacerdote che il numero degli altri non diminuisce punto la vostra dignità ed obbligazione.

 

Con ragione dunque pretende Dio che ogni sacerdote sia tutto suo: Homo Dei chiamasi nelle scritture il sacerdote; uomo che non è d'altri che di Dio. I sacerdoti antichi stendevano le mani sulle vittime per significare ch'essi offerivano in sacrificio le loro vite, siccome sacrificavano le vite di quegli animali; e così parimente lo stender le mani che fanno i sacerdoti della nuova legge sopra l'Oblata, significa che essi, in unione della vita di Gesù Cristo che offeriscono nel santo sacrificio debbono anche offerire le loro vite, e tutti se stessi a Dio.

 

Ecco come già vi accostate all'altare, dove con poche parole chiamerete il Verbo divino nelle vostre mani ed alla vostra voce la sostanza del pane e del vino si cangerà nel corpo e sangue di Gesù Cristo. Andate già all'altare, come ambasciatore di tutto il genere umano, a intercedere appresso Dio per la chiesa e per tutti gli uomini. Apparecchiatevi dunque coi seguenti affetti.

 

Affetti

 

Mio Dio, sì che in me più propriamente si avvera quel che dice Davide: De stercore erigens pauperem, ut collocet eum cum principibus populi sui. Ecco ch'io miserabile peccatore, che per le mie colpe meriterei da tanti anni di star confinato nell'inferno sotto i piedi de' demonj, ed abbandonato per sempre da tutti e da voi, mio caro Signore; ora mi accosto a celebrare, vale a dire ad offerirvi in sacrificio il vostro medesimo Figlio. Ecco che fra pochi momenti alle mie parole scenderà sull'altare, e verrà fra le mie mani il Re del cielo, il Verbo eterno per offerirlo, e poi cibarmi delle sue carni sacrosante.

 

O Dio dell'anima mia, io sacerdote! io che tante volte vi ho voltate le spalle! io che per un fumo o per un gusto breve ed avvelenato ho cambiata la vostra amicizia, rinunziando alla vostra grazia e al vostro amore! e come poi avete potuto voi fra tante anime innocenti e fedeli eleggermi per vostro sacerdote?

 

Deh! illuminatemi, Signore, accrescete la mia fede: Noverim me, noverim te. Fatemi conoscere chi siete voi che in questa mattina volete donarvi a me; e chi son io che vi ho da ricevere. Deh! prima ch'io salga sull'altare, per li meriti del vostro sangue lavate l'anima mia da tante sozzure. Gesù mio, prima di venire nelle mie mani e nel mio petto perdonatemi. Io ho offeso e disgustato voi, sommo Bene; me ne dispiace con tutta l'anima mia.

 

Credo, mio Redentore, che voi siete il Figlio di Dio, che siete morto per me, e vi siete lasciato nel ss. sacramento per esser sacrificato da' sacerdoti, e per farvi nostro cibo. Spero da voi per la vostra passione e promesse di amarvi per sempre in avvenire e di possedervi in eterno. V'amo, caro mio Redentore, v'amo più di me stesso; e perché v'amo, mi pento con tutto il cuore di quante offese vi ho fatte, per aver offeso voi, bontà infinita (Questi quattro atti di fede, speranza, amore e contrizione, conviene replicarli ogni giorno immediatamente prima di celebrare; e ciò ancorché si fosse fatta già prima l'orazione mentale). V'amo, mio Dio, ma v'amo troppo poco; vorrei amarvi,


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quanto deve amarvi un sacerdote: vorrei ricevervi con quell'amore con cui vi ricevono tante anime innamorate. Deh! infiammatemi voi del vostro s. amore e fatemi tutto vostro.

 

Eterno Padre, vi offerisco questo sacrificio in ringraziamento di tutti i beneficj fatti agli uomini, specialmente alla s. umanità di Gesù Cristo, alla beatissima Vergine, all'angelo mio custode, ed a tutti i miei santi avvocati; e per li meriti del vostro Figlio vi cerco la s. perseveranza, il vostro amore, e tutte quelle altre grazie che per me vi domandano Gesù, Maria ed i santi miei avvocati.

 

In quanto poi a' prossimi, sarà bene che 'l sacerdote raccomandi nella messa coloro che son notati ne' seguenti Memento.

 

Memento de' vivi.

 

I. Vi raccomando il sommo Pontefice e tutti i prelati, confessori, predicatori, e sacerdoti; date loro, Signore, zelo e spirito, acciocché attendano alla salute delle anime.

 

II. I miei parenti, amici e nemici; i moribondi che stanno per uscire da questa vita; l'anime del purgatorio, e tutti i fedeli che stanno in grazia vostra: date loro, Signore, perseveranza e fervore nel vostro amore.

 

III. Gl'infedeli, eretici e peccatori: date loro luce e forza, acciocché tutti vi conoscano e v'amino.

 

Memento de' morti.

 

I. Vi raccomando l'anime de' miei parenti, benefattori, amici e nemici; e di coloro che per causa mia stanno in purgatorio.

 

II. L'anime de' sacerdoti e specialmente di coloro che sono stati operarj.

 

III. L'anime di coloro che sono stati più divoti della passione di Gesù Cristo, del ss. sacramento e della divina Madre; l'anime più scordate; quelle che più patiscono; e quelle che stanno più vicine ad entrare in paradiso.

 

Questi Memento possono rinnovarsi in tutti gli altri giorni; almeno intendendo di raccomandare tutti coloro che stanno qui notati.

 




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