- VOLUME II
- 518bis. AL SACERDOTE D. PASQUALE MAURO.
Precedente - Successivo
Clicca qui per attivare i link alle concordanze
- 2 -
518bis.
AL SACERDOTE D. PASQUALE MAURO.1
Lo
nomina vicario foraneo.
Viva
Gesù, Maria e Giuseppe!
ARIENZO,
29 GENNAIO 1767.
Molto
Illustre e molto Revdo Sig. mio ossmo,
Giacché
il signor suo zio, parroco di Luzzano, per la sua avanzata età e continui
incomodi che soffre, non può esercitare la carica di vicario foraneo, però ho
pensato di avvalermi della di lei degnissima persona per tale officio, non
dubitando che tal'elezione non sia per riuscire di mia soddisfazione, attesa la
sua abilità, fedeltà e prudenza, e mi persuado ancora che sia di gradimento a
cotesto clero. Però le concedo tutte
- 3 -
le facoltà
necessarie per disimpegnare detta carica, pregandola a far pompa del suo zelo
ed invigilare con attenzione, non meno sopra degli ecclesiastici, che de'
secolari scandalosi, acciò ella non abbia a dar conto all'eterno Giudice di
aver taciuto, ed io per non avere operato.
Mi
comprometto adunque della sua bontà, e raccomandandomi alle sue orazioni ed
ossequiando da mia parte il suddetto suo zio, parroco, e 'I suo Sig. padre, le
comparto la mia pastoral benedizione.
Di
V. S. molto Illustre e molto Revda
Affmo
servitore.
ALFONSO
MARIA, vescovo di Sant'Agata.
Conforme
ad una copia antica.
1
D. Pasquale Mauro, più tardi arciprete di Durazzano, ebbe la sorte di deporre
nella causa di Beatificazione del nostro Santo, ove, parlando delle sue
relazioni con lui, si esprime cosi: " Eletto il Ven. Servo di Dio vescovo
di Sant'Agata, principiai ad averne vantaggiose notizie, tanto che nel ritorno
da lui fatto da Roma a Napoli, subito in unione di un suo penitente prete, mi
portai a baciargli le sagrate mani, ed avendogli umiliato che io era suo
suddito e diocesano, esso Servo di Dio mi disse che mi fossi ritirato subito in
diocesi, giacché mi trovava applicato allora allo studio della medicina, per
cui mi tratteneva in Napoli; ma egli ripigliò, dicendomi: ritìrati in diocesi,
perché ti Yoglio applicare al servizio della Chiesa ed all'aiuto delle anime.
Obbedii al Servo di Dio, mi ritirai in Moiano, mia patria, ed indi lo visitai
in questa città, ove mi disse che avessi studiata bene la Teologia morale,
perché voleva darmi la facoltà di ascoltare le sagramentali confessioni, e mi
regalò il libro della sua Teologia morale, e qualche tempo dopo mi diede la
facoltà di confessare, dopo avermi fatta una buona istruzione sulla pratica di
ben confessare. Elasso qualche tempo (circa anni tre) mi fece parroco di
Luzzano, previo il concorso, e nello stesso tempo mi creò vicario foraneo, con
imporlili di voler esser informato di tutto ciò accadeva e nella cura e
nell'uffizio di vicario foraneo, almeno due volte al mese; e cosi ebbi
frequenti le occasioni di vederlo, trattarlo e praticarlo, ed in tutte le volte
che ebbi l'onore di parlargli, ne concepii sempre un affetto grande, e
particolar divozione e venerazione."
Precedente - Successivo
Copertina | Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
IntraText® (V89) © 1996-2006 EuloTech