- VOLUME I
- 173. AL P. D. PASQUALE CAPRIOLI, IN CIORANI.
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173. AL P. D. PASQUALE CAPRIOLI,1 IN CIORANI.
Si mostra assai sollecito della guarigione del P.
D. Saverio Rossi.
Viva
Gesù, Maria, Giuseppe!
[NOCERA,
…, DICEMBRE 1751].
Qui
non lascio di pregare continuamente con litanie. Seguito a dire la messa per D.
Saverio. Ho promesso dieci ducati per l'altare di Maria Immacolata qui, se ci
fa la grazia. Mandatemi oggi buone nuove. Dite a questo benedetto singhiozzo,
da parte di Maria Immacolata, che se ne vada e non tormenti più D. Saverio e
noi.2 Io lo compatisco.
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Quando
viene il P. Amendolara, mandatelo subito per rimandarne il P. Apice.
P.
Caprioli, mandatemi gli altri due testi.
Benedico
D. Saverio e tutti. Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa !
Mando
le due scritture; conservatele. Mando già in Napoli l'atto a D. Andrea. Viva
Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!
Fratello
ALFONSO.
Conforme
ad una antica copia.
1
Questo pio soggetto nacque in Avellino il 20 ottobre 1728, fece la sua
professione il 27 maggio 1751 e, dopo molte apostoliche fatiche, morì della
morte de' giusti in Ciorani il 3 gennaio 1813.
2
Pare che quest'ordine fu così efficace che l'ammalato n'ebbe la guarigione.
Ecco come il P. D. Giuseppe Landi racconta il prodigio nella sua Cronica:
" Nel mentre io dimorava nel Collegio nostro di Ciorani, ci stava infermo,
e gravemente, il nostro Padre D. Saverio Rossi; ma perché il male s'aggravava e
l'infermo era già spedito da' medici, essendo da più tempo comparso il
singhiozzo mortale: il nostro Padre D. Alfonso, che stava a Nocera de' Pagani,
lontano da Ciorani circa otto miglia, ogni giorno scriveva, volendo sapere come
passava il P. D. Saverio; ed io rispondendogli che stava malissimo e con poca
speranza di vita, mi fece scrivere che avessi detto all'infermo, che era sua
intenzione che fusse stato bene e fusse sanato da quell'infermità. Io, per fare
l'ubbidienza, ce lo feci sentire, ma il male con tutto questo andava
peggiorando, e subito feci avvisato il medesimo che non ci era speranza di
salute per D. Saverio. Allora lui, confidato in Dio, scrisse con proprio suo
carattere queste simili parole: Padre D.
Saverio caro, io voglio che saniate, e vi mando l'ubbidienza, e per amore di
Gesù Cristo e Maria SSma ve lo comando. Arrivata questa lettera e lettala,
non ebbi io spirito di leggerla a lui; ma come ci stava D. Andrea Villani,
padre vecchio e di gran virtù, pregai il medesimo che ce l'avesse portata e
fatta sentire la volontà del nostro Padre. Lui, accostatosi al letto del quasi
moribondo Padre, gli disse: Padre D.
Saverio, avete fede nell'ubbidienza? E lui rispondendo che sì, allora
gl'intimò l'ordine del nostro Padre D. Alfonso, e lui avendo divotamente la
lettera baciata, se la passò sotto il cuscino del suo letto; ed oh cosa
mirabile! da quel punto medesimo cominciò a passare meglio, e fra poco tempo
s'alzò sano da letto."
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