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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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2. Affinché si possa meglio comprendere.

       [115]  2. Affinché si possa meglio comprendere che cosa essa sia, la grazia abituale così viene descritta: dono soprannaturale di Dio, inerente in modo permanente all’anima, per cui l’uomo in modo immediato e formale viene giustificato, reso santo e gradito a Dio. Per la grazia, infatti, viene cancellato il peccato e la pena eterna, l’uomo viene realmente fatto buono, santo, dotato delle virtù annesse allo stato di grazia, che sono la fede, la speranza e la carità. Con la fede rettamente l’uomo crede in ordine alla vita eterna; con la speranza ordina le sue opere al premio di Dio; con la carità resta unito a Dio con un legame che dura in eterno.

       La grazia di Dio è perciò il più prezioso bene, ed i peccatori possono nuovamente riacquistarlo in due maniere: con l’attrizione unita alla confessione; con la contrizione perfetta. L’attrizione è un dono di Dio e un impulso dello Spirito Santo, non già inabitante, ma movente, mediante il quale il penitente viene disposto a ricevere la giustificazione nel sacramento della penitenza. La contrizione invece è superiore, poiché il peccatore si duole di aver offeso la bontà di Dio, e con amore di benevolenza promette a Dio di non più peccare in avvenire.

 




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