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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
3. È scuola perfetta.
[165] 3. È scuola perfetta, perché è diffusa in ogni luogo, tanto nelle grandi città, come nei paesi; tanto in riva al mare, come sulle montagne; tanto nei paesi collinosi, come nelle valli. Quello stesso Cristo che insegnava come chi ha autorità, nella Palestina, oggi ammaestra in ogni luogo i bambini ed i vecchi, i filosofi, i Sacerdoti, i fedeli, i giusti ed i peccatori.
È scuola perfetta per l’eccellenza della carità che in essa regna. Non si insegna per lucro, non per ambizione, non per fare sfoggio di sapere; ma solo la dottrina
del Maestro amato perché ama, che è comprensibile perché è verace. S. Clemente Alessandrino dice a questo maestro: «Tu sei cetra e tromba», perché rapisci i cuori, illumini le menti, dai forza alle anime rette.
È poi scuola perfetta per l’eccellenza dei frutti che produce: «Saremo simili a lui» (1Gv 3,2). A forza di frequentare un tale e tanto Maestro, che ne sarà? «...Predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo” (Rm 8,29); negli scolari appariranno i lineamenti della perfezione divina: «Voi in me, ed io in voi» (Gv 14,20).
Perché indugio ancora? Ecco che egli mi invita: «Venite, figliuoli,... io vi ammaestrerò...» (Sl 33,12). Accostiamoci perciò con fiducia: «Il primo incitamento ad imparare è dato dalla nobiltà del maestro», dice S. Ambrogio.
La lampada del tabernacolo eucaristico sarà la mia luce, ed ai suoi raggi vedrò la luce. «Chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12). Egli è la luce del mondo. Il Sacerdote veramente eucaristico è fervoroso: illumina e riscalda. O Maestro Gesù, accresci la fede! Se credo amerò; se amo sarò fedele. Da’ alla mia mente la grazia di vivere di te, e di dolcemente gustarti.