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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1 Oh questa sera voglio proprio, prima di pormi a riposo, soddisfare un desiderio del mio cuore, che tante volte è venuto a spingere la mia volontà, ma non potei eseguirlo a causa delle occupazioni, ed un poco di stanchezza e sonno la sera. Dal Molto Reverendo Padre Fondatore ho ricevuto la pregiata sua lettera che veramente l’anima mia ha goduta, ed ora pure, nella pochezza di tempo che ho per mettermi a pregare, viene a confortarmi la rimembranza dei contenuti sentimenti e verità, quali, per la grazia di Dio, sento intimamente fino ad essere disposta, per l’esecuzione di essi, a sostenere qualunque sacrificio. Sono sì convinta di essere lo zero che, mancandomi l’unità, cioè il mio Gesù, il mio Dio, credo che non potrei respirare, né operare. Avrà pure inteso dal Molto Reverendo nostro Padre, come la Madonna è venuta colle particolari benedizioni sue sopra di me poveretta. Oh quante prove ci dà questa nostra dolcissima Madre di sua protezione! La preghi, Molto R.do Padre, perché non si allontani mai da noi colla sua grazia. Lunedì prossimo passato abbiamo solennizzata la Festa dei suoi Dolori; furono celebrati 19 Sacrifici, uno in canto, ed il dopo pranzo ebbimo panegirico e Benedizione Sacramentale col Canto del Pange Lingua e Stabat. La Signora Francesca Lucca,2 superiora delle Figlie di Carità, è stata qui a visitarmi e si è molto consolata in udire come sono contente le Anziane ancora; temono solo per la mia sanità. Si è trovata colla Signora Marovich,3 che tanto riverisce Lei ed anche il M. R.do nostro Padre. Voglia sua gentilezza presentare miei ossequi a tutti della rispettabile sua Famiglia e ai R.di Sacerdoti di Calcinate. Bacio rispettosa di Lei sacra mano e mi dico della paternità Vostra Umilis.ma Obbl.ma Figlia4
Dal Conservatorio Zitelle la sera 24 7bre 1852
Al Molto Reverendo Signor Conte D. Marco Passi Bergamo
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1 ASDR, reg. IV, pp. 12-13. 2 Nata il 9-5-1804 a Rovato (Brescia), studiò nel collegio delle Orsoline a Gavardo. Era iscritta alla Pia Opera e nel 1823 entrò tra le Figlie della Carità a Bergamo; vestì l’abito religioso nel 1825 ed emise i voti l’anno seguente. Fu superiora a Bergamo (1842), a Brescia (1848) e a Venezia (1850). Fu poi trasferita a Brescia (1862), a Monza (1866) e a Canzo (1873), ove morì il 5-7-1878: cf. AFCBe. 3 Cf. lett. nn. 1160, 1190. 4 Nella trascrizione manca la firma: cf. reg. IV, p. 13. |
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