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Paolo Mantegazza
L'arte di prender marito

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  • PARTE SECONDA.   IL MANOSCRITTO DEL BABBO.
    • IL MARITO AVVOCATO.
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IL MARITO AVVOCATO.

 

Se mi si chiedesse qual'è la nazione più morale, risponderei subito:

- Quella, che ha un numero minore di avvocati.

Non già perchè essi stessi rappresentino l'immoralità di un popolo e sieno quindi da mettersi fra i ladri, gli assassini e tutte le altre infinite varietà dell'uomo delinquente; ma perchè essi non possono vivere che dell'immoralità altrui. Essi sono i bacilli della corruzione sociale.

Una società sana non avrebbe bisogno di medici. Una società idealmente morale non avrebbe bisogno di avvocati, di carabinieri, di soldati.

Tutti questi bacilli d'un mondo fisicamente o moralmente malato devono sparire in una società futura più sana e più morale della nostra. Io morrò in questa santa fede e tu trasmettila ai tuoi figliuoli.

Mentre però guardiamo cogli occhi della speranza in un avvenire migliore e molto lontano, noi abbiamo gli avvocati e ne abbiamo pur troppo molti, moltissimi, troppi: tanto che non avendo sufficiente materia peccans per vivere, e trovando ancora insufficiente l'immoralità pubblica per potersi nutrire, e prolificare, fabbricano spesso essi stessi la gelatina delle contese e delle cause per vivere, o invadono i campi della politica, portandovi, le loro spore e i loro micrococchi.

Oh perchè mai con tante leggi draconiane, con tanti ostracismi ingiusti di incompatibilità parlamentari, non abbiamo ancora avuto un ministro così savio e così coraggioso da proporre l'esclusione degli avvocati dal Parlamento?

Perchè?

Perchè i ministri dell'interno son quasi tutti avvocati e i deputati sono in gran parte avvocati e il suicidio è un delitto!

Eppure quella savia esclusione basterebbe a moralizzare l'ambiente parlamentare, a risanarlo e a prolungare la vita del nostro parlamentarismo tanto malato.

Ma io, tesorino mio, non devo parlarti dell'avvocato che come marito possibile; e gli avvocati son tanti e anch'essi hanno come tutti i galantuomini il diritto di prender moglie.

L'avvocatura per stessa esercita una piccola influenza sulla felicità del matrimonio.

L'avvocato è generalmente una persona colta, esperta delle umane vicende, per lo più eloquente; che anche in amore adopera bene le armi della parola, dei sofismi e dei sillogismi.

Hanno però una facile tendenza a scambiare la verità colla bugia, dovendole adoperare egualmente bene nelle esercitazioni del Foro e dovendo per loro ufficio persuader gli altri di ciò, di cui essi stessi non sono convinti.

È naturalmente questione di arte, che può non intaccare il fondo del cuore. Un avvocato deve difendere un ladro, un omicida, un falsario; ma non per questo deve approvare in cuor suo il furto, l'omicidio e il falso. Egli è come l'attore drammatico, che non diventa un tiranno perchè rappresenta Luigi XI, un imbroglione, perchè fa la parte di Rabagas.

Questa continua ginnastica però, questo continuo maneggio di sofismi, questa elasticità eccessiva, questa abilità di preparare le trappole dell'eloquenza tendono involontariamente ad appannar la coscienza del bene e del male e a confonderli alquanto; dovendo l'avvocato passare dall'uno all'altro, e continuamente, nei suoi attacchi e nelle sue difese.

Diffida dunque un tantino dell'eloquenza degli avvocati, quando essi l'adopreranno per farti una dichiarazione d'amore: accettala con un largo benefizio d'inventario. Cerca insomma di scoprire l'uomo al disotto del causidico, e se quello val meglio di questo, dimentica il mio giudizio forse troppo pessimista e dovuto alla mia dolorosa esperienza, che mi ha costretto ad adoperare gli avvocati più di quanto io avrei desiderato.

Molti avvocati, anche fra i più abili maneggiatori di trappole forensi, anche tra i più ingegnosi compilatori di lunghe e pesanti note pei loro clienti; quando entrano nel nido della famiglia, sono felicissimi di lasciar la toga e le bugie nell'anticamera del tribunale.

E fra le braccia d'una moglie adorata e i sorrisi dei loro bambini aspirano a larghi polmoni l'atmosfera della verità vera; di quella che non si piega mai alle esigenze delle Pandette o del cliente.

non hanno bisogno di adoperare quei fini e complicati congegni dei se e dei ma, di ricorrere alle reticenze piene di malizia, di abbagliare il pubblico coi fuochi artificiali della rettorica colle false lagrime cogli sdegni a freddo.

anche l'avvocato ama e vuol essere amato. senza toga è felice di ritornare anch'egli un uomo; null'altro che un uomo.

 

 

 




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