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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Dilettissima in G. Cristo,1
Solo in questo momento mi è dato il
piacere di trasmetterle la lettera della Signora Marovich,2 che in
questo punto ho avuta in unione dei libretti, i quali poi non so se le piaccia
che glieli invii per mezzo della posta, oppure attenda particolare occasione.
Qualunque sia per essere la sua
volontà, Ella me la notifichi che dolce sarammi poterla servire.
Tosto ch’Ella assunse l’impegno di
dar principio ad una delle nostre Case,3 io ebbi la consolazione di
saperlo per mezzo dello zelantissimo nostro Fondatore Sig. Conte
Passi, anzi mi fece tenere il sonetto a Lei dedicato dal Sig. Conte D. Marco,
al quale piena di santo piacere risposi, impegnandolo a chiamare sopra di Lei
le più copiose benedizioni, onde, fortificata dalla superiore grazia, possa
Ella facilmente vincere tutto quello che l’invidioso nemico metterà fuori, onde
toglierla, se gli fosse possibile, dalla santa perseveranza.4
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Coraggio, adunque, la mia
dilettissima! Non siavi difficoltà ch’Ella non vinca, e quanto più vede
mettersi torbide le cose, dica, ma piena di confidenza: il buon Gesù è meco; la
causa è sua, Egli saprà trattarla bene. Altro pensiero non la turbi, ma operi
per Lui, senza cercar altro che l’amabilissima sua volontà.
Qui si vede l’Istituto benedetto in
un modo particolare; ciò (come mi scrisse ieri l’altro l’Eminentissimo Patriarca5 a conforto dei buoni, che se ne
ripromettono a ragione un grande aiuto pel miglioramento dei popolari costumi.
Siamo novellamente state ricordate da
Sua Maestà l’eccelsa Imperatrice, la quale senza essere eccitata, dirò adunque
ispirata dal buon Gesù, ci ha fatto tenere cento napoleoni d’oro con una
bellissima lettera, nella quale mostra il desiderio, che sente l’anima sua,
perché si estenda questa Istituzione.6
Ella si unisca meco a ringraziare
Iddio Signore, e goda di essere stata scelta per la prima pietra, dove
innalzato verrà un grande edificio in cotesta sua città. Piena di stima mi
dichiaro
di
Lei
Umilissima
ed Aff.ma Madre
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il dì 9 Agosto 1841
All’Egregia Signora
La Nobile Signora Anna Lacchini – Forlì
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