Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
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LIBRO TERZO - ALCYONE

42 - Madrigali dell'estate

4 - ALL'ALBA

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4 - ALL'ALBA

 

All'alba ritrovai l'orma sul posto,

selvatica qual pesta di cerbiatto;

ma v'era il segno delle cinque dita.

 

Era il pollice alquanto più discosto

dall'altre dita e il mignolo ritratto

come ugnello di gàzzera marina.

 

La foce ingombra di tritume negro

odorava di sale e di ginepro.

 

Seguitai l'orma esigua, come bracco

che tracci e fiuti il baio capriuolo.

Giunsi al canneto e mi scontrai col riccio.

 

Livido si fuggì per folto il biacco.

Si levarono due tre quattro a volo

migliarini già tinti di gialliccio.

 

Vidi un che bianco; e un velo era dell'alba.

Per guatar l'alba dismarrii la traccia.

 

 


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