IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Il Cavaliere, poi il signor Giacinto.
Perch'io mai non mi sdegno, prende costui baldanza, Ma saprò colle buone fargli cambiare usanza. E se poi persistesse a far meco il dottore, |
|
Voi non mi conoscete. |
|
Non ho ancor quest'onore. |
|
Compatite, vi prego, un cuore innamorato. Ritornato da un viaggio, trovai fuor di città Quella che mia consorte un giorno esser dovrà. Ma i passi miei fur vani, e più non la trovai. Mi dissero le genti, ch'ella sul far del dì Partissi, e che il suo viaggio esser dovea fin qui. Onde di voi sapendo la bontà generosa, Venni qui arditamente a ritrovar la sposa. |
|
Sì signore, è venuta. |
|
Non ancor. |
|
Con licenza... |
|
Deh non mi trattenete, deh lasciate che almeno |
|
Quant'è che voi mancate? |
|
Tre mesi... (Come sopra.) |
|
Carteggiaste con essa? |
|
Non carteggiai... (Come sopra.) |
|
Vi è noto il testamento... |
|
Che importa a me di questo? Lasciate ch'io la veda, poi mi direte il resto. (Come sopra.) |
|
Informatemi dunque. |
|
Voglio prima di tutto veder l'idolo mio. (In atto di partire.) |
|
Ma non così furioso. |
|
Prima di rivederla, voglio informarvi un poco. |
|
Presto, per carità. |
|
Presto più che potrò. |
|
Lo so. (Con impazienza.) |
|
Che ho da far io per ciò? |
|
Avete da sapere, che il zio col testamento Ordinò alla nipote un altro accasamento. |
|
Come, a un uomo mio pari si fan di questi torti? Vengono a mio dispetto a comandare i morti? |
|
(Viene a me il complimento) (Da sé.) |
|
Che pazienza! |
|
L'erede, che pur dovria sposarla, Senza rammaricarsi non pena a rinunziarla. Con lui l'aggiusterete, ma il punto sta, signore, Ch'evvi, a quel che si vede, un altro pretensore. |
|
Siete assai furibondo. |
|
Mi scaldo all'improvviso. |
|
Ditemi in confidenza, quanti ne avete ucciso? |
|
Come! mi deridete? |
|
Ma voi col vostro merito, e poi con il valore, Concepir non dovreste di perderla il timore. Vi ama la Contessina? |
|
Ve l'ha detto? |
|
Mai l'avete veduta? |
|
No, prima di vederla, svelate il fondamento. |
|
Pensate voi, signore, ch'io mi lusinghi invano? Preso forse mi avete per un parabolano? La Contessa è mia sposa, lo proverò col fatto: Delle nozze concluse eccovi qui il contratto. (Mostra un foglio.) Ecco la soscrizione del di lei genitore. |
|
Figlia non sottoscrive dal genitor promessa. E poi so che Lavinia è di me innamorata. |
|
Perché? |
|
No, se spender dovessi centomila zecchini. |
|
Ecco il suo genitore. |
|
Zitto, che in casa io tengo servi, corde e bastoni. (Mostra dirlo in confidenza e Giacinto si modera un poco.) |