- SONETTI CONSERVATI DALLA TRADIZIONE POPOLARE
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SONETTI
CONSERVATI DALLA TRADIZIONE
POPOLARE
I.
Li giudii.1
(1825?)
—
In cuesto io penzo come penzi tu:
Io l’odio li giudii peggio de te;2
Perché nun zo’3 cattolichi, e pperchè
Mésseno4 in crosce er Redentor Gesù.
Ma ripescanno poi dar tetto in
giù5
Drento la legge vecchia de Mosè,
Disce er Giudio che cquarche ccosa sc’è
Pe’ scusà le su’ dodici tribbù.
Infatti, (disce lui) Cristo partì
Da casa sua e sse ne venne cqua,
Co’ l’idea de quer zanto venardì.6
Duncue, (seguita a ddì’
Bbaruccabbà7)
Subbito che8 llui
venne pe’ morì,9
Quarchiduno l’aveva d’ammazzà!
1 Con questo sonetto il Poeta
vuole vendicare le persecuzioni crudeli e le umiliazioni fatte patire dai
cattolici di Roma agl’Israeliti. La satira è terribile, perché va armata da un
sillogismo stringente, e perché tocca un punto capitale della dottrina
cattolica. — Nell’edizione Salviucci (vol. II, pag. 396), v’ha un altro sonetto
del Belli, intitolato L’omaccio (l’omaggio) de l’Ebbrei. Eccone
l’argomento. Il primo giorno di carnovale, er Cacamme, specie di giudice
della Sinagoga, va al Campidoglio a fare omaggio di sudditanza e a giurare
ubbidienza alle leggi del Senato e del popolo romano, davanti ai tre Conservatori
o magistrati municipali di Roma. Il più anziano di questi, quando l’Ebreo ha
recitato la solita formola, — Arza una scianca (gamba) e
jj’arisponne: Andate. — Anticamente non faceva soltanto l’atto, ma gli
posava un piede sul collo, o gli affibbiava proprio un calcio ner chitarrino.
E tanta umiliazione era pure un fiore di grazia per que’ poveri Ebrei; dacchè
col sottoporsi ad essa e collo sborso d’una grossa somma, avevano ottenuto che
il Municipio vietasse al popolaccio di andare in carnevale di saccheggiare il
ghetto e a perpetrarvi impunemente ogni nefandezza, barbara usanza che fu
tollerata per tutto il medio evo. In altro sonetto (vol. III, 310), il nostro
Poeta accennava pure all’obbligo imposto un tempo agli Israeliti, di portare
sul cappello un cenciolino, affinché si potessero subito e dovunque
riconoscerli fra la turba degl’incirconcisi. Egli insomma prediligeva questo
tema doloroso, massimamente perché (crediamo noi) nell’anno trentesimoterzo
dell’età sua vide ricominciarsi da Leone XII una bestiale persecuzione contro
gli Ebrei. Codesto papa, che fu una brutta caricatura di Sisto V, ritolse a
que’ disgraziati ogni diritto di proprietà, obbligandoli a vendere entro un
determinato tempo quello che già possedevano; ordinò che venissero chiusi nei
ghetti con muraglie e portoni; li affidò alle paterne cure del Santo Ufficio; e
non pago di tutto questo, volle anche richiamare in vigore a carico loro molte
barbare usanze medioevali, tra cui quella iniquissima del calcio.--
2 Più che non li odi tu. —
3 Sono. —
4 Méssero. —
5 Ripescare
dal tetto in giù, vale guardar la cosa più addentro, più profondamente.
—
6 Intendi:
col proposito di morire per la redenzione del genere umano. —
7 Nome volgare dato agli Ebrei, ma
particolamente a’ rabbini. Credo sia una corruzione di certe parole ebraiche
che il rabbino canta nella Sinagoga. —
8 Dacchè. —
9 Variante: Subbito che cce venne pe’ morì.
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