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I precedenti, tranne Valerio.
Bel fuoco giovanile! Tienlo caro, o Fulvia; è desso il fuoco sacro, ch'egli ha attinto da' tuoi occhi.[108]
(intenta ad ogni moto di Valerio)
Ecco, ascende il suggesto, s'affaccia a rostri. Stende la mano in atto di voler parlare. Che silenzio tutto intorno! Vedi come sono intenti, come pendono tutti dalle sue labbra! Incomincia.... loda il Console.... il popolo approva.
Vedi tuo fratello, che gronde sugli occhi! Pare il monte Algido, quando mette il suo cappello di nuvole. Lo guarda a squarciasacco, come se volesse sbranarlo. Ah, bene, Valerio! Cortesie su cortesie! Le centurie applaudono! Avanti, avanti così! Ah, Dei immortali! prodigio, portento!... Catone spiana le rughe.... sorride.... Bene, calma, Valerio, calma sempre! La causa è vinta!
È vinta? Così presto? Allora butto via questo velo.
Non ancora; volevo dire che la è come vinta. Sentite, eh, come parla dei fatti vostri, al tempo di Romolo... di Coriolano.... Vedi, Annia Luscina? anche di Coriolano! E come vi loda! come vi esalta!
Fa bene.
E giù applausi! Applaudono tutti e tutto, queste care centurie! Già, i fatti generosi della storia han[109] sempre questo potere su noi; commovono, inteneriscono, comandano anche alla fredda ragione....
Che dici? La ragione è dalla parte nostra.
Chetati, Annia Luscina! Parlavo della fredda ragione. Tu lo sai pure; ragioni ce n'ha di calde e di fredde. Voi avete le calde....
Io credo che tu ti prenda spasso di noi, poeta comico! Non c'è caldo, nè freddò che tenga, quando siamo nel nostro diritto.
E il torto lo avete tutto voi altri.
Ih, che vespaio! Avete ragione; la calda e la fredda; va bene così? Ma bada, Annia Luscina; nella foga del dire, t'è sfuggito un lembo della rica, e mostri un polso, che non è da gramaglia.
(accennando uno splendido braccialetto d'oro che porta Annia Luscina)
Ma che vedo?
(scoprendo una stola intessuta di porpora, e man mano tutti i capi d'un vestimento sfoggiato)
Che splendidezza? Tu sei più in fronzoli che non[110] fosse Giunone, quando scese sul monte Ida a far perdere la tramontana al marito. Ah, erano queste le vostre gramaglie? Queste le vesti da supplicanti? E poichè tutte siete imbacuccate ad un modo, io mi penso che tutte, levata la prima scorza....
(Volusia gli si scopre, elegantemente vestita)
Anche tu fanciulla?
Anche tu! Ma gli è proprio un trionfo di donne! E m'immagino che tu pure, o nobile Claudia....
(scoprendosi a mezzo)
Un po' meno, un po' meno, come s'addice ad una vecchia matrona.
Di bene in meglio! E Licinia del pari?
(Licinia si schermisce, stringendosi nella rica; ma Plauto la scopre tanto da vedere il vestimento elegante di lei)
In verità, la bellezza ci guadagna, e Catone sarà ben duro di petto, se resisterà a questi colpi. Ma, ora che ci penso.... E se la legge non è abrogata?
Te l'ho detto; di questo passo ci si ritira sul monte Sacro.
Con que' socchi leggiadri? Eh via!
(accennando la calzatura di Annia Luscina)
(che non si sarà mossa dal suo posto)
Ecco, ha finito! Vittoria! Scende dal suggesto tra gli applausi universali.[111]
(di dentro)
Or dunque, ai voti!
(di dentro)
Quiriti, al ponte dei suffragii. Venga innanzi la prima centuria!
(affacciandosi dall'intercolonnio)
Ah, ah! come si vota quest'oggi! ridendo. Il ponte dei suffragi è pigliato d'assalto. Qua la tavoletta, distributore, e via! Eccola già nella cesta. Si finirà presto, così! E qui sotto, vedete i personaggi più gravi, che parevano i più caldi partigiani della legge, come circondano Valerio! Vedi, eh, Fulvia, come gli stringono la mano, congratulandosi con lui! Perfino Cornelio Cetego! E Sempronio Gracco! Gli è tutto dire! Povera legge Oppia, ti vedo brutta!
Breve compendio di più lunga vita. Ma zitto! la prima centuria ha votato. Aspettate; contano. Ah, non c'è nemmanco da farne due mucchi!
Vanno tutti da una banda, i voti!
Che gli Dei sperdano l'augurio.[112]
Il Banditore
(di dentro)
I voti della prima centuria, son tutti per la cassagion della legge.
(applausi)
Ah, non c'è' più timore. Ciò che la prima fa, le altre fanno. Ecco, infatti; Catone si ravvolge nella toga e s'alza dalla sedia curule.... Viene a questa volta. Guai, a voi, troppo ornate matrone!
Sì, venga; lo accoglieremo come va.
(a Claudia)