III.
La Giunta Parlamentare
d’Inchiesta ottemperò alla Legge 3 luglio 1875 della sua costituzione che le
fissava il termine di un anno per presentare al Governo i documenti e la
Relazione; ma se ciò fece il 3 luglio 1876, ultimo giorno utile, la
pubblicazione non seguì che coi primi del settembre.
Meno solleciti fummo il Franchetti, il Sonnino ed io
anzitutto perchè non ci venne dato di recarci insieme nell’isola altro che sul
principio del 1876, e solo nel maggio ci siamo disposti al ritorno, pigliandosi
una precedenza di qualche giorno il Sonnino, richiamato improvvisamente da
circostanze di famiglia. Inoltre troppe ore ci avevano preso le gite ed i
colloqui, sicchè occorse rivedere, confrontare e coordinare i nostri affrettati
appunti, (nei quali si rispecchiavano moltissime contraddizioni di tendenze, di
fatti e di giudizi), prima di accingerci a tracciare le grandi linee riassuntive
e di fissar le conclusioni. Subito ci si affacciarono le difficoltà di una
tripartizione razionale del comune lavoro, e anche di una sua redazione
sociale; e un po’ per questo, ma più ancora perchè era da prevedere che esso
avrebbe richiesto non poco tempo, mentre io ero assillato dall’impegno già
assunto di un viaggio intorno al mondo, decisi di troncare la mia
collaborazione e di partire pel Canada, lasciando ai miei amici il redigere e
pubblicare i loro due volumi4.
Il volume del Sonnino «I
contadini» che doveva figurare come secondo, uscì in luce primo con lo spuntare
del dicembre; l’altro «sulle condizioni politiche e amministrative» il 23 di
quel mese. Entrambi non avevano quindi potuto leggere la Relazione della Giunta
se non quando liberavano le proprie bozze: ma ebbero sempre agio di dichiarare
nella prefazione che trovò posto a capo del volume del Franchetti, che mentre
avevano la soddisfazione di trovarsi non di rado d’accordo con la Giunta nei
loro apprezzamenti sopra fatti parziali (specialmente sopra quelli esposti nel
primo volume), non potevano dire lo stesso dei giudizi generali. Di più in una
nota al § 131 del volume del Sonnino è anche soggiunto che la diversità di
apprezzamenti per la parte agraria va riferita anzitutto all’avere escluso la
Giunta l’esistenza in Sicilia di una qualunque questione sociale, mentre egli
Sonnino non solo insisteva nel constatarla, ma ne faceva una concausa
importantissima dello stato di insicurezza pubblica e di corruzione civile di
gran parte della Sicilia. Ora, poichè dei due volumi si è avuto il buon
pensiero di fare una seconda edizione, e si è voluto affidare a me l’onore di
premettervi una nuova prefazione, spero che non si troverà fuor di luogo che io
m’indugi ad istituire un confronto fra le constatazioni delle due Inchieste,
pigliando poi in esame taluni importanti scritti successivi che se ne
occuparono, e dando conto per ultimo della discussione parlamentare sollevatasi
quasi a loro conclusione.
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