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Cennino Cennini
Il libro dell'arte, o Trattato della pittura

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


1437-cuoci | cuopr-inter | intig-potra | potre-tardi | tarsi-zucca

     Capitolo
1501 | potrei 1502 | potuto 1503 II | ciò. Alcuni sono, che per povertà e necessità del vivere seguitano, 1504 CXIII | si chiama arbero o vero povolare, che sia ben gentile, o 1505 CLV | essere in luoghi, come sono prati d'erbe, o in mare, che la 1506 XIII | mozzetto. Sai che ti avverrà, praticando il disegnare di penna? che 1507 CLXXI | pratica per l'arte nostra, e praticasi più per quelli che lavorano 1508 XIII | il disegno con penna.~ ~Praticato che hai in su questo esercizio 1509 CLXXXIX | ogni gran pondo. ~ ~ ~ ~Pregando l'altissimo Iddio, Nostra 1510 CLXXIV | questa tempera, e non troppo pregna la spugna, va' strupicciando 1511 LXIV | dette punte, quanto puoi premerle di fuora, acciò che il pennello 1512 LXIV | particella a particella gli premi e strigni con le dita. Poi 1513 CLXXVII | attuffala in questa acqua; premila un poco, e va con essa su 1514 CXIII | digiuno e mangiassi una presa di confetto, e beessi un 1515 XLIX | in su pezza lina, in su pria o ver mattone caldo; poi 1516 XLIX | zafferano; trialo in su la priea. Viene colore bello da tignere 1517 CLXIX | e con una bacchetta el priemi tanto che gualivamente sia 1518 CXXXI | intignila in acqua ben chiara; priemila. Poi, dove vuoi mettere 1519 CLXXII | con cosa piana sbattile e priemile nel gesso, ché il lavoro 1520 I | aiutare ed ornare queste principali scienze con qualche gioiello, 1521 | pro 1522 CXIII | all'altro piano. Va' ancora procurando se v'è chiovi o ferro o 1523 LXVII | della bocca, e in nelle prode della bocca, sotto il naso; 1524 XCVI | una figura, a te ne sarà proferto due, e verrai ad avere tua 1525 LXII | metti in su la tua prìa profferitica, e triala sanza acqua; poi 1526 CLXX | con pennello di vaio va' profilando e daendo alcuno coloruzzo: 1527 LXVII | labbro di sotto. Innanzi che profili così i dintorni, togli il 1528 CXLVII | profila gli occhi di sopra un profiluzzo di negro, con alcuno peluzzo ( 1529 XXXI | detto pennello pur nella profondità delle dette pieghe; cercando 1530 LXVII | campeggiato, secondo che natura 'l promette. Guar'ti bene, se vuoi che 1531 CLXXII | vuole avere in sé fermo e pronto disegno; la quale maniera 1532 CLXXII | la tua figura coi colori propii da cassetta, e temperati 1533 | propri 1534 | propria 1535 | proprie 1536 LI | verdeterra. Questo colore ha più proprietà: prima, ch'egli è grassissimo 1537 IX | ragione detta. E se la luce prosperasse con finestra che fusse maggiore 1538 XLV | ricordandoti che io ne feci la prova di questo bianco, e trova' 1539 XXV | pelle, o ver carta, tu vuoi provarla, innanzi la spicchi dalla 1540 CLXXV | rimedio: ond'è di bisogno provedersi con sentimento e con buona 1541 LXX | che puoi del naturale, e proverai. E a ciò fia buona pratica. ~ ~ ~ ~ 1542 XCVI | tua intenzione; come che proverbio antico sia: chi grossamente 1543 CXXI | cornici e fogliami, e va' pulendo sì come fusse uno avorio. 1544 IV | ingessare, e radere i gessi, e pulirli, rilevare di gesso, mettere 1545 XXXIII | asuna insieme; ma prima gli pulisce e aguzza da ogni capo, sì 1546 CXXVI | detti luoghi più volte. Poi pulisci con cazzuola, e rimarrà 1547 VIII | argento, sottili a ragione, pulite, e belle. Poi con esempio 1548 LXXXIII | delle pieghe con qualche puntaruolo di ferro, o agugiella; poi 1549 CXLII | la rosetta, abbi solo un punteruolo di ferro che abbi punta 1550 LXV | mozzi; e di quelli che sieno puntii, d'ogni maniera di grossezza. 1551 CXXXIV | grossetto di vaio, fatto di puntole di codole, come dinanzi 1552 XIV | scarna e taglia quella puntolina; e fa' la temperatura grossa 1553 XXXIX | calcina ben bianca e ben purgata. E quando questi due colori 1554 CV | scodella; se vuoi che non puzzi, mettivi del sale: e così 1555 | quanta 1556 | quanti 1557 CXXXIX | pezzi, dove se ne trae cento quarantacinque; però che quel del piano 1558 XXII | questo modo. Prima togli un quarro di biacca grossa; quanto 1559 CLVIII | e 'l terzo biacca, e 'l quarto bolo armeniaco, con un poco 1560 CXIII | pezzuoli di stagno battuto come quattrini, e cuopri bene dov'è ferro: 1561 | quei 1562 CLXXIV | questo, abbi carboni di quercia o vero di rovere, e pestali, 1563 V | sottile, tanto meglio. Poi racco glilo, tiello, e conservalo 1564 XXXVI | possa ben macinare, e ben raccoglierlo. Poi il metti nel vasellino, 1565 XVIII | si guasta, ma sempre si racconcia. Tempera secondo modo detto 1566 XXXI | sul dosso del dito grosso; racconciando, e premendo il detto pennello, 1567 CXV | a modo di una mella, che rada bene; e va' cercando per 1568 LXXII | alcuna volta orpimento; ma rade volte orpimento: mo sia 1569 XXIV | tegna, e che la conservi raderla igualmente. È lucida per 1570 CIV | le ancone, e rilevarle, e raderle; mettere d'oro; granare 1571 CLVII | con punta di coltellino raderlo, e spianarlo, o nettarlo 1572 CLXII | levando agguagliatamente, come radessi; e quanto men gesso vi lassi, 1573 I | Dio sì nobilmente, sì come radice, principio e padre di tutti 1574 CXI | e ritempera i colori, e raffermali; ché gli puoi vernicare 1575 CLVII | che con penna sottilmente raffermi ciò che hai disegnato. Poi 1576 CXV | ferretti, che si chiamano raffietti, come vedrai a' dipintori, 1577 CLXXXVI | quella che hai fatto. Poi raggiugni insieme; gittala di piombo 1578 XXIX | e incominci a disegnare, ragguarda prima di che spazio ti pare 1579 LXII | dagli speziali sei oncie di ragia di pino, tre oncie di mastrice, 1580 CLXXVII | figure, come si richiede di ragion d'arte. Sopra le dette figure 1581 CXVII | tanto el ti viene bene a ragionare, che non potrai strucare 1582 IX | luce, e voglia con debito ragionevole intenderla e seguitarla; 1583 CXXV | spazi d'ancone. ~ ~Perché ragioniam del rilevare, te ne dirò 1584 CXXXIX | essere oro sottilissimo e ragnato. ~ ~ ~ ~ 1585 CLXI | colore di verzino bollito con ranno e allume di rôcca; e poi, 1586 CLXXXIV | questo gesso. Fa' presto, ché rappiglia tosto; e fallo corsivo né 1587 CLXXXII | può fare, ma fa' che sia rasa la barba. Togli olio rosato 1588 CLXXIII | Appresso togli del verzino, rasato con vetro; mettilo in molle 1589 XLV | grotta molta salvatica, e raschiando la grotta con una zappa, 1590 XXIV | cartolaio, e falla tanto raschiare che poco si tegna, e che 1591 LXII | per li cattivi: e ogni rasciuga le dette scodelle delle 1592 LXXII | aspettando il tempo del rasciugare. Se déssi troppa tempera, 1593 CXXXIV | d'andare col pennellorasente il pezzo mettuto, che l' 1594 CLXXXV | gesso tanto, che sia bene rassodato. Poi apri e scommetti la 1595 CXLVIII | cristiano, o di creature razionali, fa' di queste incarnazioni 1596 CII | forte; e va' battendo i razzi d'attorno della diadema. 1597 CLXXXIV | gran fatto sì come signori, re, papa, imperadori, intridi 1598 CLXXIV | dentello. Ed è questa così real parte di questa arte, come 1599 CLXXXIX | seculorum. Amen. ~ ~Finito libro referamus gratias Christo 1437. ~A 1600 CLXXIII | braccio, confitto in su regoli pannolino o vuoi canovaccio. 1601 CLXXII | musaica per adornamento di reliquie; e del musaico di bucciuoli 1602 CLXXXIII | qual modo si procura il respirare alla persona, della quale 1603 CLV | poi freschissimi e belli, restando verdanti nella medesima 1604 CIV | mai possi con buon volto restare fra i maestri. ~ ~ ~ ~ 1605 CLXIV | ritorna con la detta spugna a ribagnarla a modo usato. E questo ti 1606 LXXII | tagliature di cime di fico, e ribatti bene insieme; poi metti 1607 XCIII | vedi come son coverti, e ricampeggia come fa mistieri. E così 1608 CXLV | dell'uno e mo dell'altro, ricampeggiandoli, e ricommettendoli insieme 1609 XCVI | fama in tal modo, che una ricca persona ti verrà a pagare 1610 CXXV | con punta di coltellino ricercandola, se nessuno nocchiolino 1611 LXVII | orecchie: e così con sentimento ricercare tutto 'l viso e le mani 1612 XL | nel mio dire ogni modo e ricetta, lascio stare. La ragione? 1613 XLVII | imbrattartene la bocca, che non ne riceva danno alla persona. ~ ~ ~ ~ 1614 CLXXXVII | spartito soffia bene forte. Ricevi in su la mano la tua figuretta 1615 CLVII | sottilissimamente. Poi 'l ricogli; lascialo seccare sanza 1616 CLI | spazza per tutto: e se vuoi ricogliere il detto oro che casca, 1617 XXX | andrà via quel disegno. E ricomincialo da capo tanto e quanto tu 1618 CXLV | altro, ricampeggiandoli, e ricommettendoli insieme con bella ragione, 1619 LXVII | acquarella di ocria chiara; va' ricoprendo le dette capellature con 1620 XXXI | fondamenti; avendo sempre la ricordanza in te del tuo aombrare, 1621 LXXII | savio, e pratico. Prima ti ricordo, innanzi cominci a colorire, 1622 CLV | mai più possanza d'andarsi ricreando con la sua tempera. Ond' 1623 CLXXI | olio: e questo non fa luogo ricuocere, né non si vuol fare, perché 1624 CXLVII | verdaccio, che in tutto le ricuopra; ma a darle con la incarnazione 1625 CXVII | tanto che secchi in tutto; e ridanne un'altra volta per l'altro 1626 CXXII | penna possi torlo via e ridisegnarlo. E disegna con leggier mano, 1627 CXLVII | poco traspaia. Quando hai ridotto le tue incarnazioni, che ' 1628 CXLVIII | incarnazione più chiara, tanto che riduca le maggiori stremità de' 1629 CLXIV | aombrare ne' luoghi più scuri, riducendo e sfummando a poco a poco. 1630 XXXV | CAPITOLO XXXV. ~ ~Riducendoti al triare de' colori. ~ ~ 1631 LXII | e mescolale insieme, e riducile in una scodella: e sarà 1632 XIV | sponda taglia al tondo, e ridulla a questa medesima punta. 1633 XXXIV | tenera e ben negra; e puoi ridurla a quella perfezione che ' 1634 LX | o ver pastello, si vuole ridurre a perfezione. Di questo 1635 LXXXVI | foglie meno, cominciando a ridurti a trovare delle cime. Poi 1636 I | dipignere di greco in latino, e ridusse al moderno; ed ebbe l'arte 1637 CLXXIII | bellamente, che l'intaglio non si riempiesse. Comincia, e mettila ordinata 1638 CLXXXIV | ugualmente abbi cagione di rientrare in ogni luogo, sì come fae 1639 CLV | per lo meno uno, e più ti riesce fresco il tuo lavoro. La 1640 LXVII | pennello aguzzo di vaio, e va' rifermando bene ogni contorno (naso, 1641 XLVII | colore è da prima il più rigido colore da triarlo, che sia 1642 XXIX | e ritenendo la tua mano, riguardandola dalle fatiche, come in gittare 1643 CLXXII | carboni, fregandovi su poi, e rilava con acqua ben chiara, e 1644 CLXXIX | detto modo dell'acqua calda, rilavagli la faccia. Tante fiate fa' 1645 CII | che la diadema si vuole rilevarla in su lo smalto fresco con 1646 CIV | dell'ingessare le ancone, e rilevarle, e raderle; mettere d'oro; 1647 CXXIV | rilevare quello che vuoi. E se rilevassi alcune fogliette, disegnale 1648 CII | filo del sesto, e rimarrà rilevata. Poi abbi una stecchetta 1649 CLXVIII | sopra giornee, alcune divise rilevate e cucite sopra i detti lavorii. 1650 CIX | temperar gessi, far gessi rilevati; e a molte cose è buona. ~ ~ ~ ~ 1651 CXXIV | sono, che, poiché hanno rilevato quello che vogliono, dànno 1652 LXVII | della bocca, e tocca cotali rilievuzzi, gentili. Poi abbia un poco 1653 CXLVII | pura a toccare sopra alcuno rilievuzzo più in fuora che gli altri, 1654 CXXXVI | assoda, e diviene ben negra e rilucente che pare un diamante. Allora 1655 LXXI | e per alcuni dintorni; e rimanti il vestire fatto per ordine. 1656 CLXXV | CLXXV. ~ ~In che modo si può rimediare all'umidità del muro, dove 1657 CXXXVII | dee brunire l'oro, o porre rimedii quando non si potesse brunire. ~ ~ 1658 CLXX | batti sopra questa stoppa, rimenandola e rivolgendola coll'altra 1659 LXII | campeggiare, vuolsi poco poco rimenare sopra la prìa, sempre con 1660 CLXXXV | puoi levare, aggiugnere, e rimendare dove la figura mancasse. 1661 LXVII | intonaco, puoi guastarlo e rimendarlo. Poi abbi un poco di verdeterra 1662 LVIII | ogni acqua chiara, e rimescolando ben la calcina e l'acqua, 1663 LV | Convienti di questi colori rimescolare con senno. Piglia l'orpimento 1664 LXXII | scodelle d'acqua chiara rimescolata bene insieme; e con la detta 1665 CXXXVIII | per tuo onore, a quel modo rimettere tutto 'l campo. Quando vedrai 1666 XXXIII | trovassi cotti tanto, ti viene rimetterla nel forno, che sieno cotti. 1667 CLXXIII | pannolino, leva la tua forma su, rimettivi colore da capo, e per grande 1668 LVIII | per ispazio di otto, rimutando ogni acqua chiara, e 1669 I | ventiquattro. Il quale Giotto rimutò l'arte del dipignere di 1670 CXVII | abbi tratto un pane. Poi il rinchiudi in questo panno, e strucalo 1671 VIII | venga a infastidire né a rincrescere. ~ ~ ~ ~ 1672 CLVIII | punta di coltellino radi e rinetta il tuo gesso. Metti sotto 1673 CXVI | in molle in un mastello. Rinnuova ogni l'acqua, ché squasi 1674 I | principio e padre di tutti noi; rinvenne di sua scienza di bisogno 1675 LXII | tamigiare spezie; e tamigiali e ripestali come fa per bisogno: e abbi 1676 CXIII | empine i difetti de' nodi, e ripiana con una stecca di legno, 1677 CLXXXIV | vesciche né gallozze. Fatta e ripiena la detta forma, lasciala 1678 CLXXXIV | questa maschera o ver forma. Ripolla, e conservala diligentemente. 1679 CXLV | lavorìo, e per qualche spazio riposarti e ritornarti in su 'l detto 1680 CLXXX | non dar loro cagione di riprendermi, e similmente è in dispiacere 1681 LXII | pastello altrettanta lisciva, e ripriemi a modo usato. E quando la 1682 CXXXVIII | panni che non sieno unti. Riscaldala bene: poi tasta l'oro, se 1683 CLV | impaccio. Quando hai la tavola riscaldata dal sole, e medesimamente 1684 CLXXXIX | poco; innanzi che l'acqua rischiari in tutto, vuota di quest' 1685 CLXXIII | tutte e quattro vengano a riscontrarsi insieme e fare opera compiuta 1686 LVIII | e poi ne fa' panetti, e riseccali; e fa' così due volte, e 1687 CLXXIII | della biacca macinata e riseccata e temperata secondo il modo 1688 CLXXXIV | tiepida, basta. Asciutto e risecco la tua confezione, togli 1689 LXVII | sedere di sotto, acciò che riseggano bene che non si spandessero 1690 CLXXXIV | hai pieno gualivamente, riserba gli occhi a coprire dirieto 1691 CXLIV | smaltato, pulito e colorito, riserbati, quello che vuoi fare, di 1692 CXXXIV | acciò che sempre vadia risparmiando l'oro, il più che puoi facendone 1693 CXVII | della mano al tondo va' rispianando e fregando su per lo gesso 1694 IX | venisse che la luce venisse o risplendesse per lo mezzo in faccia, 1695 CXLI | Fa' i tuo' modani, che rispondano bene ad ogni faccia. ~ ~ ~ ~ 1696 LXXXII | secco, di colore berettino rispondente al colore di legno. ~ ~Se 1697 CXI | che ha a tenere oro, vuole rispondere grassetta. ~ ~ ~ ~ 1698 XLV | perfetto colore di ocria. Rispondeva non tanto chiaro quanto 1699 XCVI | persona non può fare la spesa; rispondoti: che se lavori bene, e dia 1700 CLXXII | vestire o riverscio che risprenda in verde, metti verde; se 1701 LXII | vuoi in tavola, ogni cosa risprende. Prima, togli lapis lazzari. 1702 CXL | picciolo di vaio va' coprendo e ritagliando le figure del campo, sì 1703 CXI | una man di questa colla, e ritempera i colori, e raffermali; 1704 XXIX | vini piccoli; conservando e ritenendo la tua mano, riguardandola 1705 CLXXXIX | detta pasta è sofficiente a ritenere ogni gran pondo. ~ ~ ~ ~ 1706 CLXXXIX | di bene studiare, e ben ritenerlo, acciò che col lor sudore 1707 LXXVII | chiara ombra con verde terra, ritoccandolo poi in secco. E nota, che 1708 LXXIII | biffo nel suo vasellino per ritoccare li scuri. Poi di quello 1709 LXXVII | essere tratto a fine, e ritoccato in secco con tempera. Biancheggia 1710 CXXXVI | pure un poco di schiena; ritonda bene in ne' canti. Poi la 1711 CXXXVI | fa' che 'l manico sia ben ritondo e pulito, acciò che la palma 1712 CIII | che no. Ma vogliamo pure ritornare al nostro colorire, e di 1713 CXLV | qualche spazio riposarti e ritornarti in su 'l detto lavorìo che 1714 CLXXXIX | chiara, e che la cenere sia ritornata bene a fondo. Tranne la 1715 LXII | pur dalle vecchie. Quando ritorni per volere adoperare del 1716 IX | avvenisse, quando disegnassi o ritraessi in cappelle, o colorissi 1717 LXIV | e falla pulita, netta, ritratta in forma di un fuso, di 1718 LXVII | vogliono essere invetriati, ritratti come il migliuolo o ver 1719 XCIII | adoperarli in muro. ~ ~Ritorna a ritriare, o vero macinare, di colore 1720 LXIX | pur prima di verdaccio, e ritrovale di bianco; poi le campeggia 1721 CXL | pratica. Quando hai così ritrovate le diademe e i fregi, togli 1722 CLXXXV | ugni lo 'gnudo: mettilo ritto nella detta cassa: intridi 1723 CXXII | ritornandovi alcuna volta a rivederla, e medicare dove fusse per 1724 CLV | abbin fatto loro corso, e' rivengono poi freschissimi e belli, 1725 CXXXIV | oro, abbi la detta ancona riversciata in su due trespoli. Togli 1726 CLXX | questa stoppa, rimenandola e rivolgendola coll'altra mano; e quando 1727 XXXIII | gentile; e fanne cotali rocchietti di lunghezza come una palma 1728 CLXXIII | con un poco di allume di roccia; fallo bollire un poco, 1729 CLIX | mettudo, che tenesse di qui a Roma, e quanto mezzo grano di 1730 CLXXIX | acqua calda bollita con romola, o ver crusca, e lavagli 1731 CLXXXIV | bel modo va' tastando e rompendo la scorza di fuori, cioè 1732 XLII | mortaio di bronzo, perché, rompendola in su la tua proferitica 1733 CLXXXIV | detta forma più fiebole a rompere, innanzi che l'empia, abbi 1734 CXXXI | tagliata gualiva; e, come rompessi lo spinace o ver minuto, 1735 CXXXI | spinace o ver minuto, così rompi questa chiara, tanto che 1736 CLXXXII | rasa la barba. Togli olio rosato e odorifero; con pennello 1737 XCVIII | prima con istampa fare o rosettine, o qualche belle cosette; 1738 LXIX | altre barbe, o sanguigne, o rossette, o negre, o di qual maniera 1739 CXLVII | che sono buoni per la loro rossezza a temperare incarnazioni 1740 CVII | Piglia i pezzi de' tuo' vasi rotti, o muglioli; e se fossero 1741 CLXXIV | carboni di quercia o vero di rovere, e pestali, e abbi un tamigio, 1742 CLXXXII | della benda. Fatto questo, rovescia l'uomo o la donna in su 1743 CXXXV | smeraldi, balasci, topazi, rubini, e granati; quanto la pietra 1744 CXIII | questo si fa, perché la ruggine del ferro non passi mai 1745 CLV | intinta nella detta vernice; e rullandola con la mano sopra l'ancona, 1746 CVI | all'acqua, se ne incollassi ruote da agugiare, o ver da arrotare, 1747 CXLIV | assicella. La calcina viene ruvida e mal pulita. Lasciala stare, 1748 CIII | vetro, in ferro, e in cia[s]cuna cosa), e quelli che 1749 CXXVI | calcina ben tamigiata, e sabbion ben tamigiato; metti in 1750 LII | è grossetto, e par come sabbionino. Per amor dell'azzurro trialo 1751 CXXXVI | guarda di sceglierla ben salda, senza nessuna vena, col 1752 CLXXV | lavori, e come il muro è saldo e come coperto, e farlo 1753 CXXII | tavola, con quelli carboni di salice, che per addietro t'insegnai 1754 CXXVIII | forte con uno magliuolo di salico, quanto puoi. Abbi poi gesso 1755 XXXIII | Abbi qualche bastone di saligàro, secco e gentile; e fanne 1756 XXV | spiccare dalla prieta con salvamento, a modo di una carta. E 1757 XLV | vallicello, in una grotta molta salvatica, e raschiando la grotta 1758 LIV | Magna, pestando le prugnole salvatiche, e farne agresto, e di quello 1759 LXIX | capellature e d'altre barbe, o sanguigne, o rossette, o negre, o 1760 CXLVIII | temperato; e chiamerassi sanguigno. E per lo medesimo modo 1761 XLIV | par terra, e tien colore sanguineo. Questa non può essere altro 1762 LXVII | è un modo di quelli che sanno poco dell'arte: ma tieni 1763 XXXIX | missidada e triata con bianco santogiovanni, il quale così si chiama 1764 LXII | è una singulare virtù a sapello ben fare. E sappi ch'ell' 1765 CLX | medesimo adoperi sentimento in saperli ben guidare. ~ ~ ~ ~ 1766 CIV | con maestro a bottega, che sapesse lavorare di tutti i membri 1767 CLXX | pratico nelle cose grandi, saprai bene fare in nelle piccole; 1768 XXVII | uso di pigliare fiori, mal saprebbe torre spina. ~ ~ ~ ~ 1769 CLXXII | figurette con cosa piana sbattile e priemile nel gesso, ché 1770 CXIII | che avanzasse il piano, sbattilo bene dentro infra l'asse. 1771 XC | miglior tempera tutto l'uovo sbattuto con lattificio del fico 1772 LXI | Magna. ~ ~Azzurro che è come sbiadato, e simigliante ad azzurro, 1773 CVI | la tua prieta, spazzala, scaldala bene, mettivi di questa 1774 CXV | questo cotal gesso macinato; scaldalo: togli un pennello di setole 1775 CLXXIII | giallo: togli del zafferano e scaldane bene al fuoco e stemperalo 1776 CXIII | bicchiere di acqua faccia scaldare e bollire due spicchi in 1777 CV | acqua chiara, fa' che si scaldi bene. Quando vuol bollire, 1778 CXXXIV | maggiore che 'l pezzo dell'oro, scantonata da ogni cantone. Tiella 1779 CLXXII | in seno, per averla bene scarica e temperata da sangue e 1780 XIV | gentilmente, a poco a poco, scarna e taglia quella puntolina; 1781 XIV | che inverso te guarda, e scarnala, e assottigliala inverso 1782 CLXXXV | e metti alcuni ingegni e scarpelli tra gli orli della cassa 1783 CXXXVI | lapis amatita, e guarda di sceglierla ben salda, senza nessuna 1784 CXXXVI | taglio, pure un poco di schiena; ritonda bene in ne' canti. 1785 XXXV | gentili, e più grossi, e più schifi; quale vuol esser triato 1786 CXXXVI | umidezza, ché l'oro è molto schifo. ~ ~ ~ ~ 1787 XVI | fuoco, che sia temperato; e schiumalo quando bolle. Quando ha 1788 V | questo osso, o meno; e colla sciliva rimena questo osso, e va' 1789 CXXXVII | togli un fazzuolo, o vero sciugatoio, ben bianco; mettilo sopra 1790 CXV | modo di farina. Mettine uno scodellino in su la prieta proferitica, 1791 LXXXVIII | pietre grandi che sieno scogliose e non polite; e ritra'ne 1792 CLXXII | il negro avanza; ché ti scolpisce le figure meglio che nessuno 1793 CLXXXV | cassa si commetta o vero si scommetta in tutto per lo mezzo dall' 1794 CLXXXV | bene rassodato. Poi apri e scommetti la cassa, e metti alcuni 1795 LXVII | hai, per gli fili che si scontrano, fatto una crocetta per 1796 CLXXV | piovesse sopra il muro a scoperto: onde a questo è da ponere 1797 LXVII | ché quando è così focosa, scoppia poi lo 'ntonaco che fai. 1798 LXXII | tempera, abbi che di subito scoppierà il colore, e creperà dal 1799 CLXXXIV | va' tastando e rompendo la scorza di fuori, cioè quella della 1800 CLXXIII | mano destra una scudella o scudellino di legno, e col dosso frega 1801 CXLII | allacciato; e quello che scuopri, quello con la rosetta grana 1802 CXXXVII | quando lo vuoi ben brunire, scuoprilo piano con sentimento, ché 1803 LX | con acqua, perché è forte sdegnoso della prieta. Se 'l vuoi 1804 CLXXXIV | coltellino o forbici, e sdruci intorno intorno la benda 1805 CLXXXIX | per gloria, per infinita secula seculorum. Amen. ~ ~Finito 1806 CLXXXIX | gloria, per infinita secula seculorum. Amen. ~ ~Finito libro referamus 1807 | Sed 1808 I | Adam, che con sua malizia e segacità lo ingannò di peccato contro 1809 CLXXXIV | abbi un pezzo di sega, e segala in più luoghi dal lato di 1810 CXIII | Poi abbi in una scodella segatura di legname intrisa di questa 1811 CXXIII | CAPITOLO CXXIII. ~ ~Sì come dèi segnare i contorni delle figure 1812 CI | palma della mano, e vedrai i segni che facesti coll'agugella. 1813 CXL | campo, sì come vedrai quelli segnolini che grattasti colla agugella, 1814 XXVII | carte tinte. È mestieri di seguire di tenere questo modo. Avendo 1815 XXXII | menarti all'arte del colorire. Seguitalo sempre quanto puoi, ch'è 1816 IX | ragionevole intenderla e seguitarla; perché, ciò mancando, non 1817 I | ed Eva col filare. Poi seguitò molte arti bisognevoli, 1818 CIX | adoperata da' dipintori, da' sellari, da moltissimi maestri, 1819 XLV | Casole, nel principio della selva del comune di Colle, di 1820 X | mettendo prima del detto osso, seminato isparso e nettato con zampa 1821 IX | rilievo, e verrebbe cosa semprice, e con poco maestero. ~ ~ ~ ~ 1822 I | difetto per lui commesso, e sendo dotato da Dio sì nobilmente, 1823 CLI | vago lavoro. Voglia innanzi sentare più a fargli; poi aspetta 1824 CLXXIV | gesso temperato con colla el sentisse, subito marcisce e spiccasi 1825 I | quelle persone che in loro si sentono via o modo di sapere o di 1826 | senz' 1827 CLXX | a l'usato modo ritrova e separa il pezzo dello stagno a 1828 V | chiara; fregata e pulita di seppia, di quella che gli orefici 1829 CLI | casca, o vero spazzatura, serbalo; ch'è buono per orefici, 1830 CLXXXVII | modo ne puoi fare assai: e serbatele. E sappi, ch'è migliore 1831 CLXXXIV | tenere la bocca e gli occhi serrati; non isforzatamente, ché 1832 CLXIV | ti conviene alcune volte servire ricamatori di più ragioni 1833 II | d'ubbidienza, stando in servitù per venire a perfezione 1834 III | voi che con animo gentile sete amadori di questa virtù, 1835 LXV | ben gualive di ciascuna setola, che si chiamano pennelli 1836 | sette 1837 CLIII | ora, un'ora, un , una settimana, un mese, un anno, e quanto 1838 XCIX | ungesi con grasso o con sevo. Mettevisi su di questo 1839 XXXIII | che per nessun modo non ne sfiati di niente. Poi vattene dal 1840 LVIII | questo modo. Togli la calcina sfiorata, ben bianca; mettila spolverata 1841 CLV | bene a non essere troppo sforzata dal sole. ~ ~ ~ ~ 1842 XCVI | questo consiglio, che ti sforzi di adornare sempre d'oro 1843 CXLII | bellamente, che non vadi sfregando l'oro. E gratta qual tu 1844 CXLV | insieme con bella ragione, sfumati con delicatezza. E di questo 1845 XXXII | temperala con rossume d'uovo, e sfumma sì a modo d'acquerelle d' 1846 LXXVII | più scura e più chiara, e sfummale bene per lo mezzo della 1847 LXXI | vengono a congiugnere), sfummali e commetteli bene. Abbi 1848 LXVII | dare rilievo al viso; e sfummava le dette meluzze d'attorno. 1849 CXXXVIII | niente di polvere, o che sgrigioli di niente, sì come farebbe 1850 CLXXVIII | o di quattro . Poi va' sicuramente con la tua vernice invernicando 1851 CLI | mano: e fa' che le tue mani sien sempre nette. Avvisandoti 1852 CLXXXIV | impronta di ciascun gran signore. E sappi che poi di questa 1853 CLXIX | rettori che abbino andare in signoria; prima ti conviene avere 1854 LXI | contraffare di più colori simiglianti all'azzurro della Magna. ~ ~ 1855 CLXXXI | grande onore) in ritrarre e simigliare cose di naturale; la quale 1856 CLXXXV | pesci, e altri animali simili. Ma vogliono essere morti, 1857 LXII | tiello in te, ché è una singulare virtù a sapello ben fare. 1858 CLXXVII | ancora in muro in fresco, smaltando e campeggiando col detto 1859 CXXVI | cazzuola, e rimarrà bene smaltata. E lavorala fresca e secca, 1860 CXXXV | fare la spesa, zaffiri, smeraldi, balasci, topazi, rubini, 1861 CXXXVI | fare. Poi abbi polvere di smeriglio, e valla bene acconciando, 1862 LXXXVII | quale dall'uno de' tagli sia smussata, che non s'accosti al muro; 1863 XCIII | colore con l'altro, ben sodetti i colori. Poi sta' alcun 1864 LXIV | coda, i più diritti e più sodi, e a poco a poco ne fa' 1865 XVI | tanto le macina, quanto hai sofferenza di poter macinare, ché mai 1866 CLXXXIX | vuoi; ché la detta pasta è sofficiente a ritenere ogni gran pondo. ~ ~ ~ ~ 1867 CLXXXIV | vuoi. Abbi pure maestri sofficienti, che del fondere e del buttare 1868 CX | di spicchi, che adoperi sol di questa per ingessare 1869 CLXXII | impaccio nessuno, e che abbi sola una finestra impannata; 1870 XXIX | disegnare. Poi te ne va' sempre soletto, o con compagnia sia atta 1871 XXXII | imparare. Attendivi bene, sollecitamente e con gran diletto e piacere. ~ ~ ~ ~ 1872 CXXV | lato della detta stampa solleva il gesso con punta di coltellino, 1873 V | grandezza, per ogni faccia, un sommesso; ben pulita e netta, cioè 1874 CLIV | in secco, e in tavola. Mo sopperremo al modo del colorire, e 1875 CXLVI | puoi fare in muro con la sopraddetta tempera in secco. E se non 1876 CXLVIII | fa' di queste incarnazioni sopraddette.~ ~ ~ ~ 1877 CXXXIV | vada di sopra. E fa' che soprapponga, con quel che metti, quel 1878 CLXIII | togliere della tela bianca, e soprapporla su la tela azzurra, attaccata 1879 CXXXIV | attacchi in quella parte dove è soprapposto prima. Come hai mettudo 1880 CXLV | biacca; e lavoralo per lo soprascritto modo. ~ ~ ~ ~ 1881 LXIV | legale bene insieme, ciascuna sorta per sé, secondo vuoi grossi 1882 CLXXXII | tenere ad un tuo compagno sospeso dalla faccia, che non tocchi 1883 CLXXXIX | donino grazia e fortezza di sostenere e comportare in pace i pondi 1884 XXXVIII | natura magra e asciutta. Sostien bene il triare; ché quanto 1885 XXVI | bambagina. Prima, la carta fatta sottilissima, piana, e ben bianca; poi 1886 CXXXIV | ma di que' che si fa i sovatti. Chiavalo ben distesamente, 1887 CLXXX | tempo, e pervegnon le più sozze vecchie che possa essere. 1888 CLXIII | secondo le tue figure che vuoi spandere per lo campo, e puoi colorire 1889 LXVII | riseggano bene che non si spandessero i colori. Togli quanto una 1890 CLXXXVII | impronta. Poi in su questo spartito soffia bene forte. Ricevi 1891 XLVII | questo colore si medicina gli sparvieri da certa malattia che vien 1892 LXVII | o figure; e guida i tuo' spazj sempre gualivi, o uguali. 1893 CXX | penne di gallina o d'oca, va spazzando e gualivando questa polvere 1894 CXLIII | rimangono belli drappi, spazzandoli e brunendoli con bambagia. ~ 1895 CXXI | piano della tua ancona, spazzandoti dinanzi 'l gesso con le 1896 CLXXVII | uovo e l'albume insieme; e spazzato di carbone, togli una scudella 1897 CXXXVIII | essere gualivo come uno specchio; allora togli dell'oro, 1898 | specialmente 1899 XXXVII | buttarvi su dell'acqua e spegnerli, e poi triarli a modo dell' 1900 LXVIII | pennelletto di vaio acuto, e va spelando gentilmente su per li rilievi 1901 XXXI | dintorni, nasi, occhi e spelature di capelli e di barbe. ~ ~ ~ ~ 1902 CIV | pigliando altri ordini, non sperare mai che vegnino a buona 1903 LXXXVI | fa' che le lavori bene e spesse. Poi fa' un verde con giallorino, 1904 XLIX | colore che si fa di una spezia che ha nome zafferano. Convienti 1905 LXII | gli speziali, da tamigiare spezie; e tamigiali e ripestali 1906 XXXIII | tiene al disegno, ch'el si spezza in molte parti. Ancora ti 1907 CLXXXV | simile di membro in membro spezzatamente puoi improntare; cioè un 1908 CLXXXIV | piccola botta di martellino la spezzerai destramente. Per questo 1909 CXIV | colle palme delle mani le spiana bene, e lasciale seccare 1910 CLXXI | toglie questo disegno, e spianalo in sul desco, o tavola, 1911 LXVII | porre dove ne mancasse, e spianare bene il tuo smalto. Poi 1912 CLVII | di coltellino raderlo, e spianarlo, o nettarlo di niente; ché 1913 CLXXIII | togli di questo negro, e spianatene su per la palma della mano, 1914 CXVII | grosso, e raso bene pulito, e spianato bene e dilicatamente, togli 1915 CLXII | lassi, tanto è meglio: ché spiani pure i bucetti delle fila, 1916 XCIX | con la bambagia ben netta; spicca lo stagno dall'asse. Quando 1917 CLXX | un pezzo dello stagno, e spiccalo e lievalo su; poi ritorna 1918 CLXXIV | sentisse, subito marcisce e spiccasi e guastasi: onde questo 1919 XXVII | fiori, mal saprebbe torre spina. ~ ~ ~ ~ 1920 CXXXI | gualiva; e, come rompessi lo spinace o ver minuto, così rompi 1921 CL | pesce, cardalo d'alcune spine d'oro. In secco dare puoi 1922 I | cioè Padre, Figliuolo, Spirito Santo; secondo, quella dilettissima 1923 LVIII | sfiorata, ben bianca; mettila spolverata in uno mastello per ispazio 1924 CLXXIII | seccalo al sole: poi lo spolverezza: temperalo con vernice liquida 1925 CLXXIII | con acqua. Seccalo bene e spolverezzalo e temperalo con vernice 1926 CXLI | fare, secondo fai i tuo' spolverezzi; cioè dèi disegnarli prima 1927 CXX | modo di balluzza, e va' spolverizzando su per lo gesso di questa 1928 XIV | inverso la punta; e l'altra sponda taglia al tondo, e ridulla 1929 XIV | temperatoio in su l'una delle sponde di questa penna, cioè in 1930 CXLIV | tavola da giucare; e, con sprizzando acqua chiara col pennello 1931 CLVI | più, tanto che pervegnia spuma ben soda; lasciala stillare 1932 CLXXV | mescolavi dentro polvere stacciata di matton pesto, e smalta 1933 XCV | stagno battuto, o vogli stagnuoli. Ancora ti guarda da oro 1934 CXXV | di leone, od altre stampe stampate in terra o vero in crea. 1935 CXXXIV | dell'uovo. E se fusse niente stantìa, tanto è migliore. Rimescola 1936 CXXXVII | in su l'oro asciutto; e statim riviene l'oro da poterlo 1937 CXXXVII | riviene da brunire. Mo sarà stato otto o dieci o un mese, 1938 CII | rimarrà rilevata. Poi abbi una stecchetta di legno, forte; e va' battendo 1939 CV | continovo rimenando con uno stecco o cuslieri. Lasciala bollire, 1940 CLXXIII | scaldane bene al fuoco e stemperalo con lisciva ben forte. Abbi 1941 CXLV | colorisce in tavola, e come si stemperano i colori. ~ ~Credo che per 1942 LXXXIII | dentro un poco di colla stemperata, né troppo forte, né troppo 1943 LXVII | poco di bianco sangiovanni, stemperato con acqua; e vanno cercando 1944 XCIII | pongli in una cassetta, che stieno nettamente. Poi con pennelli 1945 XXX | della figura, e fermare con stil di argento. ~ ~Togli prima 1946 CXLII | il tuo drappo, abbi uno stiletto di scopa, o di legno forte, 1947 CLXXXIX | 1437. ~A 31 di luglio ex stincarum ec.~ 1948 LII | macinassi, verrebbe in colore stinto e cenderaccio. Vuolsi triarlo 1949 CLXX | fare. Poi abbi a modo d'uno stoppacciolo di stoppa bagnata bene, 1950 CXXXVII | bagnalo in acqua chiara, storcilo, e strucalo ben diligentemente; 1951 XXVII | che ciascuna maniera ti straccerà la mente. Ora vuo' fare 1952 CXIV | colla migliore; taglia, o straccia listre grandi e piccole 1953 CV | incollare carte per fare i strafori. Questa colla si fa per 1954 CLXVII | signori gravidi di volere cose stratte, e vorranno d'oro o d'ariento 1955 X | con inchiostro ne' luoghi stremi e necessari. E puoi aombrare 1956 CXXI | detta punta con nessuna strettezza di mano, la va' fregando 1957 LXIV | quella grossezza che vada a stretto nel detto cannello, e fa' 1958 LXIV | a particella gli premi e strigni con le dita. Poi gli taglia 1959 XLVII | poco a poco lusingandolo a stringerlo dall'una pietra all'altra, 1960 XXXVI | quella che tieni in mano, stritola bene questo negro. Poi togli 1961 LXII | catuna mano il suo, rivolgi e struca e mazzica questo pastello 1962 CLIII | una; pestagli in mortaio, strucali con pezza lina due o tre 1963 CXVII | ragionare, che non potrai strucare tanto il gesso sottile, 1964 LXII | pignattello nuovo, e falle struggere insieme. Poi abbi una pezza 1965 CLXXIV | troppo pregna la spugna, va' strupicciando e fregandola in qualunque 1966 XXV | piglia questa colla colata, e strutta, e tiepida; e con pennello, 1967 CIV | essempro di questo libro: studiandolo il e di notte, e tu non 1968 CLXXII | di zendado, e abbi un tuo studietto, dove alcuna persona non 1969 CIX | come di pane; mettila in su stuore a seccare a venti, sanza 1970 CLXXXIX | ritenerlo, acciò che col lor sudore possano in pace vivere e 1971 CIII | quelli che sono forti e sufficienti a stare all'aria, al vento, 1972 CLXXXIX | la detta pasta impronta suggelli, santelene, figurette, monete, 1973 CXXVIII | detta pietra con lardo o con sugna. Poi avere dello stagno 1974 CLIII | tre volte. Piglia questo sugo, e tria con esso un poco 1975 CLXIII | tela azzurra, attaccata con sugoli a modo di colla; e mettevi 1976 CV | la colla di pasta, o ver sugolo. ~ ~Incominciando a lavorare 1977 | sulle 1978 | suoi 1979 LXXII | mo sia tu; credo che sia superfluo. A lavorare un azzurro biancheggiato, 1980 XCVII | di noce o di pero o di susino, sottile non troppo, per 1981 XXIII | che modo puoi ritrarre la sustanza di una buona figura o disegno 1982 CLXVIII | niente, ma poco abbi di sustanzia o vero valore; e con pennello 1983 CLXXVII | puoi dare alcuno coloruzzo svariato dal verde, come d'ocria, 1984 XL | perda tempo nelle molte svariazioni di pratiche, pigli pur di 1985 CLXXX | Nostra Donna; pertanto mi tacerò. Ma ben ti dico, che per 1986 LXXXVII | gentile, la quale dall'uno de' tagli sia smussata, che non s' 1987 XIV | della penna per lunghezza; e tagliala, tirando il temperatoio 1988 CXVII | il taglia sottile, come tagliassi formaggio; e metti in questa 1989 CLXXII | fine, buccioli di penne tagliati molto minuti sì come panico 1990 XIV | inverso te, facendo che la tagliatura sia iguali e per mezzo la 1991 LXXII | uovo, metti dentro alcune tagliature di cime di fico, e ribatti 1992 | talvolta 1993 XVII | asse, a modo di carta di tamburo; e, per lo simile detto 1994 LXII | da tamigiare spezie; e tamigiali e ripestali come fa per 1995 CLXXIV | pestali, e abbi un tamigio, e tamigiane fuori la polvere del detto 1996 LXII | a modo gli speziali, da tamigiare spezie; e tamigiali e ripestali 1997 LXX | il piè, lungo un viso. ~ Tant'è lungo l'uomo, quanto per 1998 | tanti 1999 CLXXXII | uomo o la donna in su un tappeto, in su desco, o ver tavola. 2000 III | a imparare; e quanto più tardi puoi, dal maestro ti parti. ~ ~ ~ ~


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